Il marito morì all'Heysel, ora lei non ha più nulla

«Solo promesse, ma nessun vero risarcimento»: questa la denuncia di Marie Andries, la vedova del bresciano Tarcisio Salvi
Lo stadio Heysel dopo la tragedia - Archivio
Lo stadio Heysel dopo la tragedia - Archivio
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«A distanza di 33 anni ancora attendo un risarcimento vero per la morte di mio marito». 

Lo racconta Marie Andries, la vedova del bresciano Tarcisio Salvi, una delle 39 vittime dell'Heysel durante finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool del 29 maggio 1985

«Avevamo una pizzeria e quattro figli quando mio marito è morto. Mi sono pagata il viaggio in Belgio, il trasporto della salma, ho pagato sette milioni ad un'associazione per le pratiche legale e poi ho dovuto vendere il locale per andare avanti», racconta la donna, oggi 83 anni. 

 

Marie Andries, la vedova del bresciano Tarcisio Salvi © www.giornaledibrescia.it
Marie Andries, la vedova del bresciano Tarcisio Salvi © www.giornaledibrescia.it

 

«L'immagine di mio marito schiacciato tra la folla è stata mostrata in tv e sui giornali. Da quel giorno la mia vita è cambiata per sempre. Ora rischio lo sfratto perché non ho più nulla. I miei figli non sono mai stati aiutati, hanno ricevuto due milioni di lire a testa. Una miseria quando invece dal Belgio erano stati promessi un milione e 300mila franchi mai arrivati. Ho ancora tutti i documenti. Della strage dell'Heysel - racconta - si sono lavati le mani tutti. Autorità e mondo dello sport».

 

 

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