Il male italico? Non sapere
Il termine tecnico è «misperception» che possiamo tradurre in «percezione erronea», ovvero non capire ciò che si legge, la realtà, la causa e l’effetto. Non giriamoci attorno, questa è ignoranza bella e buona che, allergica ad ogni possibile traccia di umiltà e di autocritica, ha la faccia tosta di mettersi a confronto col sistema globale, avanzando pure la pretesa di «sparare sentenze» su tutto e tutti. L’ignoranza è un male insistente e pericoloso, che dovrebbe far pensare non solo i filosofi, ma tutti quanti, prendendo come spunto la «sentenza» che condanna l’Italia al ruolo di Paese più ignorante d’Europa.
A stabilirlo è l’annuale classifica di Ipsos Mori che mette il Belpaese al 12esimo posto nel mondo, ma primo in Europa. Quello che ne viene fuori è che troppi italiani, in parte per svogliatezza oppure per una forma di depressione sociale collettiva, hanno una percezione sbagliata della realtà, tendono a crearsi un mondo parallelo, scambiano i social per vita reale e non riescono più a distinguere il falso dal vero. E molti faticano a capire le istruzioni di un elettrodomestico. «Stranamente, non abbiamo mai avuto più informazioni di adesso, ma continuiamo a non sapere che cosa succede». Parola di papa Francesco.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato