Il Magazzino 47 venne occupato esattamente 30 anni fa: ecco perché si chiama così
Quella del Magazzino 47 è una storia che, in qualsiasi modo la si pensi, si intreccia inevitabilmente e in modo stretto con la vita sociale e politica della città degli ultimi decenni. E proprio in queste ore ricorre il trentesimo anniversario dell'occupazione, avvenuta nella notte tra il 14 e il 15 novembre 1993, di quello che all'epoca era un magazzino comunale in via Industriale 10, a due passi da via Milano: da allora è la «casa» del centro sociale autogestito.
Una casa che dal 2017 è divenuta a tutti gli effetti di proprietà del movimento antagonista bresciano: fu infatti acquistata formalmente dall'«Associazione 15 Novembre 1993» (nome che ancora ci riporta alla ricorrenza odierna) all’asta bandita dal Comune per quell'immobile di 1.765 metri quadrati.
Una curiosità: il centro sociale deve il suo nome, Magazzino 47, al fatto che sorge proprio in un ex magazzino comunale, al vicino cimitero Vantiniano e alla Smorfia: secondo la tradizione popolare napoletana infatti il numero 47 indica «il morto».
«Ci vollero ben tredici occupazioni, tra il 1985 e il 1993, per arrivare a una situazione più stabile, con gli ultimi due tentativi falliti all’ex azienda Atb e alla ex scuola di Costalunga - recita uno stralcio del libro “L’Onda d’Urto. Autobiografia di una radio in movimento” (Agenzia X) -. La scintilla scattò a settembre. Con la minaccia di sgombero per il Leoncavallo di Milano si rimise in circolo un dibattito nazionale sull’importanza dei centri sociali».
E da quel 15 novembre di 30 anni fa il Magazzino 47, strettamente legato all’emittente Radio Onda d’Urto, è diventato il punto di riferimento della galassia antagonista bresciana, uno spazio autogestito dove l’impegno politico si intreccia con l’attività sociale, la cultura e la musica.
Per celebrare la ricorrenza la realtà ha organizzato tre giorni di festa nella sua storica sede, da venerdì 17 a domenica 19. Venerdì in modo particolare, a partire dalle 18, le persone sono invitate «a portare qualunque materiale riguardante la storia, la vita e le lotte del centro sociale (fotografie, video, manifesti, volantini, oggetti, vestiti, gadget, ecc…) per comporre un’esposizione collettiva, aperta al pubblico la sera seguente, in modo da ripercorrere insieme i 30 anni di antagonismo del Magazzino 47».
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A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.
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