Il docente bresciano in Nepal: «Spero che presto esca la verità»
Tiziano Ronchi, in attesa del processo, si difende: «Un’accusa infamante per uno come me che ama l’arte»
Il docente bresciano nella sua immagine profilo su Facebook
Scosso, stanco ma nettamente più sereno. E più che mai determinato a far valere le proprie ragioni contro quella che ritiene «un’accusa infamante per uno come me che ama l’arte». Tiziano Ronchi, l’insegnante bresciano che per 17 giorni è stato in detenzione in Nepal sulla base di un’accusa di tentato furto di un reperto archeologico da un tempio, ad una settimana dalla liberazione su cauzione, sta cercando di ritrovare la serenità con il contatto costante con la sua famiglia a Sarezzo e camminan
Registrati gratuitamente
Questo è un articolo GDB+. Accedi o registrati per continuare a leggerlo. È facile e veloce.