Il desiderio di verità di Guido Viscardi a Messi a Fuoco
Lunedì mattina ha preso l’auto, attaccato sulle portiere le fotografie della madre così come è stata trovata uccisa in casa ed è partito per Strasburgo.
Ultima tappa della corsa alla ricerca della verità da parte di Guido Viscardi, l’unico superstite della famiglia bresciana - madre, padre, sorella e fratello - sterminata a Torchiera di Pontevico la notte di Ferragosto del 1990.
Un quadruplice delitto che porta la firma di Ljubisa Vrbanovic, detto Manolo, il killer dagli occhi gialli. Per le autorità serbe e italiane è morto per un tumore ai polmoni e sepolto nel cimitero di Ilicevo, frazione a pochi chilometri da Kragujevac, città della Serbia centrale. Guido Viscardi però non ci crede e chiede la prova del Dna nonostante la Corte d’Assise di Brescia abbia chiuso il processo per morte dell’imputato.
Del caso se ne occuperà questa sera la trasmissione Messi a Fuoco in onda dalle 20.45 su Teletutto. Guido Viscardi sarà collegato dalla villetta di Torchiera di Pontevico dove ha continuato a vivere.
In studio con Andrea Cittadini ci saranno l’ispettore di Polizia in quiescenza Primo Sardi, che partecipò alle indagini, i giornalisti Gianni Pezzotti, Pierpaolo Prati e Tonino Zana, che in tempi diversi hanno seguito il caso. In collegamento dalla redazione del Giornale di Brescia, il direttore Nunzia Vallini che da cronista aveva conosciuto in Serbia la famiglia di Manolo.
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