Il contatore sballa? Colpa del trasloco dei Covid pregressi

In un giorno 46.517 prime dosi in più in provincia di Brescia. «Possibile?» ci chiediamo balzando sulla sedia davanti al computer. No di certo. In compenso, il totale delle seconde dosi dall’inizio della campagna vaccinale al 14 dicembre risulta minore rispetto al giorno precedente. E di un numero che quasi corrisponde al primo: 45.330. Che cosa succede al portale istituzionale della Regione Lombardia dedicato alla comunicazione della campagna d’immunizzazione in cifre?

Capirlo non è semplicissimo, ma rinunciarvi non si può: si rischia di alimentare dubbi e incertezze. Così ci proviamo. Ed è la seconda volta. Già all’inizio del mese, infatti, non tornavano i conti tra numeri assoluti e percentuali; motivo: era stata cambiata la base del calcolo, passata dalla popolazione vaccinabile alla popolazione residente. Ora, però, la questione pare più complicata. A un primo sguardo, sembrerebbe che a livello provinciale qualche decina di migliaia di seconde dosi sia d’un tratto trasmigrata tra le prime. Ma perché?

Dalla Regione, dopo qualche tentennamento, spiegano che si tratta di casi di «Covid pregresso», ovvero di persone che hanno ricevuto la prima dose di vaccino dopo essere guarite dal Covid e che fino a lunedì 13 erano equiparate a quelle che hanno ricevuto la seconda dose ma che evidentemente devono proseguire l’iter vaccinale. Attenzione: non si tratta di tutti i casi di Covid pregresso. Ma sicuramente di un numero non trascurabile, se si considera che il 14 dicembre, in base ai dati dell’Ats di Brescia (che non comprendono quelli della Valcamonica) le prime dosi sono state «solo» 558. E in tutta la provincia? Dalla Regione arriva una risposta, si tratta ancora di una cifra complessiva, peraltro diversa da quello del portale: 1.011.840 contro 968.231.