Il Civile sarà «l'ospedale del futuro»: il piano da 500 milioni
Un piano di interventi da 500 milioni di euro che trasformerà il Civile nell’«ospedale del futuro» dove intelligenza artificiale, informatica e medici dialoghino fra di loro. È quanto ha annunciato Letizia Moratti, assessore regionale al Welfare in visita oggi a Brescia, che ha spiegato: «Circa 300 milioni di euro saranno investiti in edilizia e il resto in innovazione e opere complementari, destinate agli Spedali Civili e all'Ospedale dei bambini». Un intervento che nei prossimi 10 anni cambierà faccia alla parte nord del Civile. Giù il satellite, pronto soccorso con percorsi divisi per adulti e bambini, nuovi edifici più funzionali e integrati.
Un ulteriore stanziamento da 11,7 milioni ha riguardato invece nel 2020 le opere propedeutiche alla demolizione dell'edificio che ospita la dialisi e altri 13 milioni per la realizzazione in corso del presidio di via Nikolajewka per il nuovo polo di riabilitazione dei disturbi cognitivi. Una struttura che sarà in grado di dare risposte alla crescente domanda di servizi psichiatrici territoriali in un contesto ideale e dedicato allo scopo.
Il Civile, in occasione dell’incontro tra Moratti e il sindaco Emilio Del Bono con il direttore generale dell’Asst Massimo Lombardo, è stato definito «un presidio qualificato e importante che prima, durante e dopo la pandemia si conferma un punto di riferimento d'eccellenza sanitaria per tutto il territorio bresciano e per l'intera Lombardia, con più di 1.200 posti letto in esercizio, 1.250.000 prestazioni e 55.000 ricoveri all'anno».
«Con il sindaco Del Bono - sottolinea la vicepresidente di Regione Lombardia - ho concordato l'avvio immediato di un tavolo tecnico di lavoro composto da esperti regionali e comunali per avviare l'iter degli interventi che dovranno tenere conto nella loro tempistica anche delle linee di finanziamento governative, regionali e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). L'ospedale del futuro sarà legato al presidio universitario, avrà degenze organizzate in base all'intensità di cura, privilegiando l'attenzione alla persona prima che alla malattia, e si legherà in modo forte alla sanità territoriale e di prossimità. Il pronto soccorso, infine, godrà di percorsi e spazi specifici dedicati ad adulti e bambini».
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