Il chiosco del parco di Collebeato è chiuso e la polemica serpeggia
Ora che finalmente il distanziamento sociale si è allentato, dopo due interminabili anni di epidemia, le famiglie scalpitano per poter trascorrere del tempo all’aria aperta. Ogni paese ha i suoi luoghi di aggregazione, che hanno finalmente ricominciato a popolarsi e a pullulare di bambini. A Collebeato, però, quello che ha sempre rappresentato uno dei principali luoghi di ritrovo è chiuso. E sta suscitando non poche polemiche. Stiamo parlando del chiosco del parco I maggio che, nonostante sia stato affidato tramite bando dal Comune ormai quasi un mese fa, ha le serrande abbassate.
L’indignazione
La questione non ha tardato ad approdare sui social e a correre di bocca in bocca anche in paese e c’è chi non ha esitato a puntare il dito contro gli amministratori comunali. «Com’è possibile che a giugno ormai inoltrato il chiosco sia ancora chiuso? - si chiedono diversi collebeatesi - Che ruolo ha il Comune in tutto questo? Non può sollecitare la proprietà per accelerare i tempi?».
Il sindaco Angelo Mazzolini si dice «dispiaciuto per il fatto che in questo primo periodo le persone non abbiano potuto fruire del servizio», e ha spiegato anche che «il Comune ha completato la procedura di assegnazione della gestione del chiosco a metà maggio e gli uffici sono in contatto diretto con il nuovo gestore, il quale ha comunicato di aver subito ritardi nella fase di fornitura degli arredi del locale». Contrariamente a quanti sostengono che «il Comune se ne stia lavando le mani», Mazzolini tiene a chiarire «di aver sollecitato il gestore, chiedendogli di fare il possibile per iniziare la stagione quanto prima e, al momento, l'apertura è prevista per lunedì 13 giugno».
Secondo quanto dichiarato dal nuovo gestore, quindi, la stagione dovrebbe aprire i battenti il lunedì in arrivo. «Siamo fiduciosi del fatto che, superato questo primo periodo di difficoltà organizzative, possa ripartire questo importante servizio per le tante persone che frequentano il parco I maggio» conclude il primo cittadino.
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