Il carretto passava e quell'uomo gridava...

Mercanzia, riciclo ed echi scozzesi: come il dialetto bresciano racconta gli ambulanti e il mercato
Una coppia di mercanti in una foto d'archivio - Archivio Gruppo Fotografico Bagnolese © www.giornaledibrescia.it
Una coppia di mercanti in una foto d'archivio - Archivio Gruppo Fotografico Bagnolese © www.giornaledibrescia.it

«Òsfèrrótcrìdecaàlpèldeconéccstràsefóóónne...» Il richiamo - di fatto una réclame - annunciava l’arrivo del venditore ambulante. La litania si chiudeva con l’appello all’amata clientela - le fónne - ma ad aprirla era l’elenco della mercanzia ricercata: ossa, rottami di ferri, crine di cavallo, pelli di coniglio, stracci... Tutto nel mondo contadino aveva una seconda chance, la pattumiera è invenzione successiva. In cambio di questa «materia prima seconda» - come la chiamano oggi gli studiosi di

Registrati gratuitamente
Questo è un articolo GDB+. Accedi o registrati per continuare a leggerlo. È facile e veloce.