Il caro bollette spegne il Natale? I Comuni abbassano le lucine
L’imperativo è solo uno: risparmiare. Vale per tutti (lo sappiamo molto bene), vale quindi anche per i Comuni, anche gli enti pubblici fanno infatti valutazioni quotidiane per limitare i consumi e non intaccare quindi negativamente i bilanci. Il Natale non si preannuncia quindi, su questo fronte, come motivo di gioia: anzi. E così in tutta la provincia già da qualche tempo si sta valutando il da farsi, con molti Municipi che hanno già deciso di limitare (o cancellare) le luminarie lungo le strade. Una scelta comunque non facile, soprattutto per le località turistiche.
Dal Comune di Brescia fanno, per esempio, sapere che la città sarà addobbata come sempre, anche per non deprimere i consumi in un momento fondamentale per il commercio come sono appunto le festività natalizie.
Le scelte
Se facciamo una panoramica della nostra provincia (per quanto certo parziale), a Montichiari niente luminarie in grande stile, troppo onerose, ci sarà solo l’albero davanti al duomo; ad Acquafredda niente addobbi, a Gambara si stanno facendo valutazioni in questi giorni, a Isorella l’albero arriva nel piazza del municipio ma probabilmente niente lucine lungo il naviglio. L’Ovest bresciano e la Bassa occidentale si stanno muovendo per risparmiare il più possibile sulle spese dell’elettricità in previsione della batosta invernale. A tirare le fila dell’intera zona ci sta pensando il sindaco di Pontoglio Alessandro Pozzi. «Sul tema delle luminarie natalizie sono in contatto con una quindicina di sindaci e tutti sono d’accordo che è necessario fare qualcosa, se non altro per dare un forte segnale alla cittadinanza in questi tempi di crisi energetica – ha spiegato Pozzi -. L’obiettivo è quello di fare fronte comune spegnendo le luci decorative per mantenere accese però quelle che hanno come scopo la sicurezza del territorio.
Purtroppo l’atmosfera natalizia ne risentirà, ma è giusto che in questo periodo sia così». Urago d’Oglio, Rudiano, Roccafranca, Castrezzato, Castelcovati, Quinzano d’Oglio, Gottolengo, Capriolo, Montirone, Cazzago sono solo alcuni dei paesi contattati. Qualcuno ha già deciso di fermare le luminarie natalizie e ridurre le luci «estetiche» di monumenti e palazzi. Qualcun altro non ha ancora preso una decisione, ma praticamente tutti ne parleranno nei prossimi giorni durante le riunioni di Giunta. Coccaglio dovrebbe allestire solo il tradizionale albero di Natale, mentre Pontoglio, oltre all’albero, illuminerà solo la piazza. Palazzolo, che ha più risorse ma anche un centro storico più esteso, dovrebbe ridurre drasticamente le luminarie, ma il sindaco Cossandi ha spiegato che «si stanno valutando tutte le azioni nel loro insieme».
Luci votive
A Manerbio per tutta l’illuminazione è scattata l’operazione risparmio. Nelle zone residenziali e produttive l’accensione delle luci è posticipata di 45 minuti; le luci votive al cimitero restano spente durante il giorno; le luminarie del Natale resteranno accese solo fino alla mezzanotte. Gli uffici comunali sono stati invitati a tenere accese le luci solo se indispensabile. Dal 17 ottobre l’ufficio dei Servizi demografici non riceverà più il pubblico il sabato mattina, ma il giovedì pomeriggio, dalle 15.30 alle 18.30;il municipio sarà quindi chiuso dal venerdì alle 13 al lunedì.
Valcamonica
Le località regine delle neve, nel Bresciano, quest’anno non indosseranno corone, gioielli e vestiti luccicanti per le festività. L’inverno 2022-2023, anche per le stazioni sciistiche, sarà all’insegna dell’austerity per i costi dell’energia e del gas alle stelle, che hanno già prosciugato le casse dei Comuni e degli enti di promozione. Frequentate in inverno quasi esclusivamente per le piste da sci, possiedono un fascino particolare anche per i loro centri storici, specialmente nel periodo natalizio, per gli addobbi e le luminarie che offrono: spesso c’è persino una gara per chi ha la scenografia migliore.
Quest’anno, purtroppo, non accadrà nulla, o quasi, di tutto ciò. Impossibile replicare i fasti del passato. Quasi ovunque si è già deciso di tagliare. L’imperatrice del turismo invernale, nel Bresciano, lo ha già fatto: nell’inverno 2022-23 a Ponte di Legno le luminarie saranno ridotte al lumicino. Ci saranno solo nel centro storico «ristretto», ovvero il corso principale, la piazza e via IV Novembre (la ztl dalignese), non nel resto del paese. E sarà tagliato anche il periodo ai soli giorni delle vacanze, senza partire a inizio dicembre e senza prolungare sino a fine gennaio.
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Addio anche alle video mapping, ovvero le proiezioni di immagini natalizie sui palazzi principali, come il municipio; resterà solo l’albero nella piazza centrale e uno nelle frazioni, nessun altro sparso per la località.
«Il nostro obbiettivo non è tanto il risparmio economico - spiega il sindaco Ivan Faustinelli - ma quello energetico, tant’è vero che quanto terremo in tasca sarà devoluto alla Rsa e al 118, che hanno anch’essi costi esorbitanti. Le spese energetiche sono folli: abbiamo fatto una variazione di bilancio di 130mila euro a giugno, ma presto dovremo mettere altri soldi».
Stesso discorso a Borno, dove l’incontro decisivo sarà quest’oggi, tra Comune e Pro loco: con tutta probabilità non ci saranno luminarie in paese, ma solo l’albero di Natale in piazza (ogni anno si spendono circa 20mila euro per le luci di Natale). E idem a Pisogne: il confronto è aperto in queste ore, ma le luminarie sono a rischio e la soluzione probabile sarà di allestire solo l’albero in piazza e pensare ad addobbi alternativi che non prevedano l’illuminazione per le vie del centro. Anche a Pisogne i costi sono raddoppiati: a settembre 2021 il Comune ha speso in elettricità 27mila euro, quest’anno 54mila.
Lago di Garda e Valtenesi
Luminarie assicurate in centro e pure nelle frazioni: il conto lo paga l’imposta di soggiorno. La capitale del Garda non rinuncia nemmeno un po’ all’atmosfera natalizia e per lucine e allestimenti mette in conto 105 mila euro. Una cifra peraltro allineata rispetto a quanto investito sul medesimo capitolo negli anni scorsi: furono 97 mila euro nell’annus horribilis della pandemia, il 2020, furono 115 mila euro nel 2021. Li pagano i turisti soggiornando a Desenzano e versando l’imposta conseguente, ma il vento della polemica si è già alzato.
«La cifra considera solo il noleggio e non tiene conto del costo dell’energia elettrica, ormai alle stelle - fa sapere Stefano Terzi dal fronte dell’opposizione per il Partito democratico -. Il sostegno alle famiglie per il caro bollette si limita invece a soli 60 mila euro, ma l’inverno è imminente e i soldi nelle casse comunali ci sarebbero». In Comune lo sanno bene, tanto che nel corso del Consiglio comunale del 29 settembre l’Amministrazione ha provveduto ad accantonare 1,2 milioni di euro provenienti dall’avanzo di bilancio proprio per far fronte ai rincari, che già ci sono stati: solo nell’ultimo anno, il conto è passato da 1,6 milioni di euro a 1,8 milioni di euro. Le ulteriori linee di azione sono due e a specificarle è il sindaco, Guido Malinverno: «Da un lato solleciterò e chiederò il massimo impegno ai nuovi parlamentari. Dall’altro lato, oltre a seguire tutte le indicazioni ministeriali, i nostri tecnici e consulenti sono al lavoro per fornici una strategia di risparmio dei consumi: seguiremo anche i loro suggerimenti». E altrove? In Valtenesi la tendenza generale è alla morigeratezza: niente sfarzi da San Felice a Padenghe, passando per l’entroterra. Lucine sì, ma poche e solo simboliche, magari nei luoghi più significativi e nelle zone più centrali.
Lo stesso vale per Bedizzole, dove tra l’altro si è deciso di non utilizzare le sale pubbliche più grandi, come il teatro Don Gorini, e Lonato, dove il sindaco Roberto Tardani non vede l’ora che venga scorporato il costo del gas: «Abbiamo il teleriscaldamento, se e quando succederà vedremo un bel risparmio».
Sul Sebino
Saranno mesi forse «meno illuminati», ma non mancheranno comunque le sorprese. I paesi del Sebino stanno valutando alcune soluzioni per aumentare il risparmio energetico, anche in vista del Natale.
Non ci saranno luminarie a Provaglio d’Iseo, Corte Franca e Sulzano le cui Amministrazioni hanno già deciso di non posizionare nulla. Sarà invece gli esercenti iseani a illuminare con atmosfera natalizia il centro sebino. Lo conferma il vicesindaco Cristian Quetti: «Abbiamo convocato i commercianti comunicando loro che i rincari energetici non ci consentivano di prevedere le luminare; a fronte di ciò, gli esercenti si sono detti disponibili a farsi carico delle spese d’installazione e di una somma forfettaria per l’energia elettrica. È un bel gesto, un segno di gratitudine per le concessioni dei plateatici lasciate gratuite per due anni». Sulzano per Natale sta invece progettando un presepe nel borgo e anche Corte Franca è alle prese con una programmazione sobria ma non meno incisiva. Prove di minor illuminazione pubblica, anticipando di un’ora lo spegnimento la mattina e posticipandolo la sera sono state effettuate a Provaglio d’Iseo che ha già riscontrato un risparmio del 15% ma nel contempo, visto l’avvio della scuola e dell’ora mattutina in cui molti ragazzi prendono i mezzi pubblici, ci sono state alcune lamentele.
Sicurezza e canone «Citelum» hanno fatto propendere a Paola Pezzotti, sindaco di Sulzano a mantenere l’illuminazione tale e quale a prima, mentre Lorenzo Olivero, vicesindaco di Corte Fanca, parla di ipotesi di provvedimenti ancora al vaglio e quindi non ufficiali. Fiorello Turla, sindaco di Montisola, ancora non ha deciso nulla, ma già preannuncia sicuri risparmi.
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