Il Cardinale Re: "Bergoglio una sorpresa"

Bisogna riconoscere che in questi ultimi anni i Conclavi hanno riservato anche sorprese», ha detto il Cardinale
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«Certo, per voi giornalisti è stata una sorpresa l’elezione dell’arcivescovo di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio come nuovo Papa». Lo ha detto il Cardinale Giovanni Battista Re, decano nel conclave.

«Bisogna riconoscere che in questi ultimi anni i Conclavi hanno riservato anche sorprese a voi giornalisti», ha continuato il Cardinale che ha poi detto di essere contento e rasserenato per la velocità con la quale sono state fatte le votazioni.
Giovanni Battista Re, dell’Ordine dei Vescovi è stato il cardinale più anziano vescovo in Conclave con il compito quindi di decano tra gli elettori. È stato l’ultimo ad entrare nel Conclave, chiudendo la processione dei porporati, ed il primo ad avvicinare il nuovo Papa subito dopo l’esito del voto.

Come vuole la norma canonica, è stato lui, il decano, a rivolgere al cardinal Bergoglio la domanda sull’accettazione: «Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice? Con quale nome vuoi essere chiamato?».
Poi come da tradizione, subito dopo è avvenuta la bruciatura delle schede e la fumata bianca.

Prefetto emerito della Congregazione per i Vescovi e Presidente emerito della Pontificia Commissione per l’America Latina, il Cardinale Re ha descritto Papa Francesco come una persona umile e mite, «vicino alla gente, molto sensibile ai problemi sociali e molto attento ai poveri».

«È vero che l’Argentina è lontana - ha aggiunto il cardinale riferendosi alle prime parole dette dal Papa mercoledì dalla Loggia delle benedizioni in Vaticano - ma le radici di papa Francesco sono radici italiane perchè‚ i genitori, sia la mamma che il papa erano italiani, ambedue di Torino, emigranti che sono andati in America Latina».

Il Cardinale Re infine ha sottolineato che la prima cosa che Papa Francesco ha fatto nel suo primo giorno è stata quella di andare giovedì mattina nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, a «pregare la Madonna e mettere il proprio pontificato sotto la protezione della Santissima Vergine».

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