Il cantiere fa saltare il semaforo: "Ora come usciamo?"

Preoccupazione in via Dalmazia per le modifiche temporanee alla viabilità: «Il Comune ci aiuti»
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«Guardi a che velocità passano le auto, guardi quante sono. Le sembra facile immettersi sulla via in queste condizioni?».

Sarà anche una modifica temporanea, ma il signor Boldrini non si dà pace all’idea di perdere, per circa un mese e mezzo, il semaforo che davanti a casa gli consente di non prendersi un infarto ogni volta che esce di casa. E che aiuta chi deve rientrare arrivando da sud, interrompendo il flusso delle auto. L’impianto è quello di via Dalmazia, all’altezza dell’incrocio con via Zara. Sacrificato per i lavori del teleriscaldamento che A2A sta iniziando in queste ore. In questi giorni sono arrivate le strisce gialle per la segnaletica orizzontale del cantiere, poi dovrebbe essere sradicato il (doppio) semaforo.

«Una soluzione temporanea», assicurano dalla multiutility, destinata comunque a creare problemi per chi vive ai civici compresi tra il 24 e il 34, nelle vecchie case dei ferrovieri strette tra le rotaie, la strada e quel che resta della Piccola velocità. Il signor Eligio Boldrini guarda il traffico e se la prende quando pensa a cosa si troverà davanti quando non ci saranno più le luci verdi, gialle e rosse a regolarlo.

«Siamo una cinquantina di famiglie - racconta -, c’è chi esce per andare a lavorare, per accompagnare i figli a scuola, per fare le spese. Senza semaforo diventa tutto più difficile, se non impossibile».

Da parte di A2A arriva una rassicurazione circa i tempi dei cantieri: per metà ottobre la situazione dovrebbe tornare alla normalità. La questione viabilistica non è però tra le sue competenze: a questo deve pensare il Comune.

«Abbiamo chiesto un semaforo temporaneo, ma non siamo stati ascoltati», prosegue Boldrini, portavoce di un disagio condiviso dai suoi vicini di casa.

«Il problema non è solo per chi deve entrare uscire in auto, ma anche per i pedoni. Non vogliamo restare prigionieri qui».

Tornano a farsi sentire, insomma, le criticità in una zona che negli ultimi mesi ha già sofferto per la presenza dei cantieri. Lavori fatti per il teleriscaldamento, gestiti da A2A, o per la Tav, decisamente più impattanti e più lunghi. Una zona in cui la convivenza tra residenzialità e viabilità, già complicata, viene messa a dura prova ogni volta in cui si mette mano alla strada. «A noi - conclude Boldrini - basta che dicano come entrare e uscire di casa in sicurezza». 

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