Il cancro si cura anche con arte, musica e danza

A fianco delle terapie tradizionali, l'associazione Priamo offre percorsi per accettare la malattia e vivere meglio
La musica può aiutare nella sfida al cancro - © www.giornaledibrescia.it
La musica può aiutare nella sfida al cancro - © www.giornaledibrescia.it
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«Per anni mi sono trascurata. Anteponevo sempre le esigenze degli altri alle mie. Una volta soddisfatti i bisogni degli altri, non avevo più la forza di dedicarmi a me stessa. Che sia stato questo ad avermi fatto ammalare?» si chiede una paziente oncologica. Ovvio che no.

Ma la domanda che la paziente si pone è una spia, un segnale di quanto la diagnosi di una malattia come il cancro esasperi ulteriormente quell’intreccio di mente e corpo che ci caratterizza. Ogni persona è un caso a sé: pericoloso generalizzare, soprattutto riguardo alle emozioni personali. Ognuno vive la malattia a modo suo.

Ed oggi, conviverci è una prospettiva concreta per un numero sempre maggiore di pazienti. Rendere cronica la malattia significa conviverci con una aspettativa e una qualità di vita accettabili.

Gli obiettivi

Obiettivi che costringono ad aprire lo sguardo verso altre forme di sostegno, da aggiungere ai controlli medici e alle terapie convenzionali che nel settore hanno permesso di raggiungere traguardi impensabili fino a qualche decennio fa. Un’opportunità concreta viene offerta da «Priamo», associazione di promozione sociale attiva dall’ottobre 2010 con lo scopo di restituire al paziente oncologico e ai suoi cari una buona qualità di vita.

Come? «Offriamo percorsi integrati di cura che garantiscono la presa in carico globale del paziente e dei familiari e percorsi di educazione e promozione alla salute rivolti alle scuole - spiega la psiconcologa Diana Lucchini, presidente dell’Associazione -. La ricerca nel campo delle terapie complementari negli ultimi anni ha posto in evidenza che, se integrate ai trattamenti medici, riducono i sintomi di sofferenza psichica in pazienti oncologici.

La capacità che l’arte, la musica, il movimento e la danza in particolare, hanno di sciogliere il dolore che si accompagna al trauma della diagnosi e del percorso di cura, può spiegare perché queste attività siano utilizzate nel trattamento delle esperienze traumatiche nelle culture di tutto il mondo. Si tratta di tecniche che vengono richieste dagli stessi pazienti e che, per questo, devono essere condotte da personale altamente qualificato».

Progetto Priamo

Questo è anche l’impegno del progetto di Priamo che non ha mai smesso di essere accanto alle persone anche nei lunghi mesi della pandemia. Molte attività sono offerte gratuitamente grazie al sostegno della Fondazione Bieler Stefanini. Altri percorsi, consulenze e laboratori sono sostenuti dalla Banca di credito cooperativo di Nave. Malgrado i disagi della pandemia, che ha costretto a svolgere molte attività online, nell’ultimo anno alle iniziative hanno partecipato 161 persone tra pazienti e familiari.

«Le terapie integrative proposte sono risultate utili ai pazienti perché affiancate ai trattamenti medici - spiega Lucchini -. Hanno contribuito a migliorare l’adesione alle terapie, favorito la stabilizzazione del tono dell’umore e consentito un buon controllo del dolore, ridotto la stanchezza legata alla malattia e migliorato la qualità della vita. Inoltre - continua - il confronto in gruppo ha permesso ai partecipanti di condividere le paure legate alla loro situazione, favorito il superamento dell’isolamento sociale che spesso si osserva nel paziente oncologico in trattamento e consentito di apprendere alcune strategie per far fronte alla malattia».

L’importanza dell’assistenza psico-sociale dei malati oncologici, che si avvale anche di interventi «paralleli» alla terapia medica, è riconosciuta dall’Aiom, l’Associazione italiana Oncologia medica che nel 2019 ne ha pubblicato le linee guida. Dal 2013 Priamo collabora con la Breast Unit dell’Istituto Clinico S. Anna; qui, lavora gratuitamente fianco a fianco con il team medico e gli specialisti dell’innovativo modello assistenziale, con l’obiettivo comune di ottenere migliori risultati in termini di prevenzione, diagnosi e trattamento del tumore al seno. Priamo offre alle pazienti consulenza nutrizionale, supporto psiconcologico e psicosociale dalla fase diagnostica ai trattamenti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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