Il calzino bucato di re Carlo

Quando la sobrietà diventa eccessiva
Re Carlo III d'Inghilterra - Photo Daniel Leal/Afp
Re Carlo III d'Inghilterra - Photo Daniel Leal/Afp
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Raggiunto serenamente il traguardo della mezza età ho deciso che fosse tempo di porre i prossimi decenni su basi solide, che fosse arrivato il momento di mettere la testa a posto come si usa dire, che le incombenze della vita andassero doverosamente affrontate di petto: sfidate e vinte. Dopo mesi dal suo arrivo a casa mia, dopo averla osservata, studiata, financo coccolata, ho ritenuto che fosse opportuno usare la mia nuova lavatrice. È una lavasciuga, a volerla dire tutta.

Essendo persona con tutte le nozioni necessarie al vivere quotidiano, non ho chiesto consigli, sarebbe stato umiliante. Sono partito dai calzini. Tutto digitale, tic di qua, tic di là e via. Ciclo completo. Esito: disastroso. Dalla taglia 45 i miei pedalini in alpaca si sono infeltriti fino a un 25 stretto. Li ho guardati con lo sconforto nel cuore. Ho tentato vanamente di indossarli per riportarli alle loro dimensioni originali, una lacrima mi ha segnato il viso.

È andata certo peggio al principe Carlo III, durante una visita alla moschea il sovrano, togliendo le scarpe per entrare nel luogo sacro, si è ritrovato a ostentare un regale calzino bucato. Il sovrano non ha dato segni di smarrimento mentre i fotografi immortalavano il pedalino blu sgualcito. Sua maestà è famoso per utilizzare i cappotti anche per quarant’anni, un vezzo nobiliare di cui va orgoglioso chi non deve dimostrare di essere ricco. Molti sudditi hanno espresso simpatia per quel foro. Meno il regnante che pare abbia licenziato le addette a cotanto guardaroba. Ok il cashmirino infeltrito che fa tanto chic, ma chi gli ha messo quei calzini ha davvero esagerato.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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