Il brodo ghiacciato

Per restare sempre con i piedi per terra
Uno sguardo al freezer per tornare umili
Uno sguardo al freezer per tornare umili
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Alcuni amano festeggiare le tappe importanti della propria vita portando le persone care nei ristoranti degli chef stellati dove si mangiano spaghetti freddi al nero di seppia con caviale. Per carità, ognuno ha i suoi gusti. Ma io a leggere quei menù dove non capisco quali sono i primi e i secondi mi imbarazzo.

Io sono uomo da trattoria, una in particolare occupa un posto speciale nel mio cuore, passano i decenni ma tra gli antipasti l’insalata russa è inamovibile, il vino bianco frizzante alla spina servito nella brocca si accompagna alla perfezione a ogni portata ed è anche una meraviglia per rinfrescarsi dalla calura estiva. E poi le tagliatelle al ragù e lo spiedo, i casoncelli non li nomino neanche. La meringata è ovviamente il dolce che chiude trionfante la cena.

Nelle scorse sere ero in questo luogo dell’anima incastonato in una splendida cornice naturale generatrice di amena arietta tonificante. Mentre ceni puoi chiacchierare serenamente perché non devi commentare ogni portata, non c’è bisogno di estasiarsi per l’abbinamento ardito, se c’è un uovo è sodo e stop, non è stato maneggiato per giorni prima di friggerlo, il vino non profuma di acacia e non è suadente.

Nel freezer di mia nonna d’estate c’è sempre del brodo ghiacciato (spesso è straordinariamente di gallina) porzionato in piccoli contenitori. Alla mia domanda, cosa ne fai del brodo con questo caldo?, mi ha risposto: se ho voglia di minestra mi serve il brodo. Punto. Un brindisi alla vita vera.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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