Il bresciano malmostoso, meme e autoironia per andare oltre i pregiudizi

Anna Belometti
Nata su Facebook nel 2014 e poi sbarcata su Instagram e TikTok, la pagina comica è curata da un ingegnere e un imprenditore di Lograto
Matteo Mantovanelli e Nicola Migliorati della pagina comica @ilbrescianomalmostoso - © www.giornaledibrescia.it
Matteo Mantovanelli e Nicola Migliorati della pagina comica @ilbrescianomalmostoso - © www.giornaledibrescia.it
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«Parole poche e fa na le oche», «Ghe n'è mia de banane», «la boca l’è mai stràca, se la sa mìa de 'aca», «ta sèt pròpe na schéna falada». Modi di dire e intercalari del patrimonio linguistico e culturale bresciano che, con l’avvento dei social, si sono diffusi anche online, complice anche lo zampino de @ilbrescianomalmostoso, che «tratta la brescianità a 360°» in modo comico. Come? Scherzando su dialetto, tradizioni e personalità dei bresciani (un po' malmostosi) orgogliosi di esserlo. L'autorionia diventa così uno strumento per andare oltre i pregiudizi e trasmettere leggerezza, proponendo in modo dissacrante meme, video e parodie.

Chi c'è dietro @ilbrescianomalmostoso

«Il Malmostoso è il cittadino, il campagnolo della bassa, il montagnino delle valli, o il paesano del lago. Il Malmostoso è ovunque!». Sulla scia dei cugini de «il milanese imbruttito», Matteo Mantovanelli (classe '85, di Lograto, nella vita consulente informatico) e Enrico Andreoli (da più di un anno non più membro dello staff) si sono chiesti un giorno «perché anche Brescia non ha la sua pagina di riferimento per il personaggio tipico bresciano, quello un po' chiuso, che sta sulle sue?». La risposta è arrivata l'1 aprile del 2014, con la nascita della pagina comica su Facebook.

EMBED [Meme de @ilbrescianomalmostoso]

Nel 2018, quando al gruppo si aggiunge Nicola Migliorati (classe 1980, di Lograto, imprenditore, grazie a cui viene lanciato online lo shop ufficiale), la pagina sbarca anche su Instagram e dal 2020 è su Tiktok. Dapprima, condividendo meme (un'immagine o un video umoristico che diventa virale) basati su parole e proverbi in dialetto bresciano o su ciò che c'è di bello a Brescia e Provincia, aiutati da due collaboratori Laura e Alessandro. Una volta costruita un'identità social consolidata, che piace a utenti di diverse età (c'è anche un gruppo Facebook che raccoglie bresciani che si scambiano memorie d'infanzia ed esperienze passate sul territorio), la pagina de @ilbrescianomalmostoso si è evoluta aggiungendo video comici (i reel), in cui vengono messe in scena parodie del bresciano medio e non solo, fino ad arrivare a partecipare a serate, sagre, manifestazioni sportive.

Perché malmostoso

«Noto sempre più, soprattutto quando andiamo a fare le serate nei locali, durante le quali cerchiamo di pungolare i ragazzi con domande di cultura generale su Brescia, che il bresciano medio è molto chiuso - spiega Mantovanelli -. Se non ti conosce è diffidente e permaloso. Però, poi si lascia andare ed è il primo ad offrirti il secondo giro di bevute». Quindi, che aggettivo usare per definirlo al meglio? Malmostoso sia.

E aggiunge: «Di politica e temi sociali, anche se ci stanno super a cuore, abbiamo deciso di non parlarne sulla pagina, vogliamo trasmettere leggerezza a ci segue. La gente, secondo noi, ha bisogno anche di ridere».

Una sfida futura

I ragazzi de @ilbrescianomalmostoso sono impegnati a far ridere i bresciani, ma puntano anche a divulgare, seppure sempre in chiave ironica, il dialetto e le tradizioni, affinché non si perdano. Anche le tradizioni culinarie, naturalmente, tra casoncelli, spiedo e «la fetta di salame deve essere spessa e non sottile, per intenderci». L'altro obiettivo dichiarato è cercare di abbattere, meme dopo meme, la diffidenza e la chiusura bresciana.

«Una battaglia che perseguo è quella di sconfiggere il Pirlo con l'Aperol - dichara Mantovanelli, spiazzando-. Premetto che lo bevo anche io, ma lo chiamo Spritz. Il Pirlo è fatto rigorosamente con campari, vino bianco fermo e selz». E chissà se ci riuscirà.

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