Il Brescia Pride chiede il patrocinio, la Loggia attende
La prima è stata una fumata nera: niente da fare, perchè si chiede il sostegno anche ad un documento politico. Di qui, il secondo tentativo: stavolta, la richiesta è di sostenere la sola manifestazione.
Al centro del dibattito, il Brescia Pride, in programma sabato 17 giugno in città, appuntamento per il quale il comitato organizzatore ha chiesto il patrocinio al Comune di Brescia. Che, ora, deve ancora «deliberare» un verdetto.
Parte da qui, da un «sì che dovrebbe essere naturale da pronunciare per una Giunta di centrosinistra» - per dirla con le parole di Francesca Parmigiani - l'appello che Al lavoro con Brescia lancia ai propri colleghi seduti nella maggioranza guidata dal sindaco Emilio Del Bono: si conceda il patrocinio al Brescia Pride, per «sostenere il diritto a poter essere ciò che si è, senza per questo doversi sentire discriminati».
Un appello che punta dritto al tema dei diritti civili e sul quale la Giunta si troverà a doversi confrontare presumibilmente già nella riunione di martedì. Anche perché il 17 è sempre più vicino ed un «verdetto» - positivo o negativo - va a questo punto ufficializzato.
L'appello parte da una «lettera aperta a consiglieri, Comitati di quartiere e associazioni» (con tanto di petizione online su change.org), in cui si richiamano i valori sanciti nella Costituzione, ma anche nei princìpi che guidano il lavoro della Commissione pari opportunità della Loggia, nonché richiamati nello statuto comunale. Princìpi che condannano qualsiasi forma di discriminazione e che vedono nella diversità una ricchezza. Vuole essere questo, un inno «ai diritti di tutti», il senso del Brescia Pride ed è a questo inno, «intitolato non a caso Unire la città», che Al lavoro con Bs chiede alla Giunta della sua maggioranza di aderire. Concedendo il patrocinio.
«Ad oggi sono 96 le adesioni ricevute da formazioni politiche, sindacati e associazioni e una novantina gli incontri organizzati sul territorio», ha ricordato in conferenza stampa Donatella Albini. Tante le voci che, nella conferenza di oggi, hanno esplicitato l'appoggio al gruppo Al lavoro con Bs: Damiano Galletti (Cgil), Giada Stefana (consigliera a Nave), Michelangelo Ventura (Noi siamo chiesa), Marco Apostoli (Provincia bene comune), Sergio Aurora (consigliere a Sarezzo), Concetta Ponturo (assessore a Collebeato), Francesco Catalano (Consiglio di quartiere centro nord).
L'appello più diretto è stato infine quello di Beppe Almansi (Sinistra italiana), che chiede alla Loggia chiarezza: «Basta tentennamenti, il fatto che la città che ospita il Pride non raccolga questa apertura mi lascia indignato. Ci sono momenti in cui il coraggio va dimostrato con una posizione chiara».
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