Il bonifico tarda, dopo l'Erasmus il portafoglio piange

Un gruppo di studenti dell'Università di Brescia lamenta il ritardo nei pagamenti. Ma il problema è cronico.
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Quattrocento euro: una somma che può fare la differenza. Soprattutto se sei uno studente universitario appena rientrato da un periodo tanto entusiasmante quanto dispendioso come l’Erasmus. E se per ricevere il denaro ti tocca aspettare mesi, si fa strada la sensazione di essere stato beffato.

È la storia raccontata da un gruppo di cinque ragazzi iscritti all’Università degli Studi di Brescia, rientrati a fine febbraio dalla Spagna dopo un periodo di studio a Madrid e a Valencia iniziato lo scorso settembre.

«Il piano di finanziamento previsto era chiaro - scrivono gli studenti in una lettera: tre trance che avrebbero liquidato l’intera borsa allo studente in un lasso di tempo più o meno definito. La prima rata entro i primi quarantacinque giorni di permanenza all’estero, la seconda liquidata in un tempo più breve e la terza al rientro - parola loro - entro un mese dalla consegna dei documenti finali. Bene, i tempi si sa, son fatti per non essere rispettati. La prima rata venne erogata due mesi dopo l’arrivo all’università ospitante; poco male, dal momento che in concomitanza versarono anche la seconda».

Insomma, la cadenza prevista non viene rispettata, ma attorno a Natale i cinque ricevono comunque l’80% dell’assegno previsto, circa 2.400 euro.

«Il pezzo forte della storia - si legge ancora nella lettera - è l’odissea cominciata al rientro in Italia. Passano i giorni e il bonifico non arriva, inviamo segnalazioni e chiarimenti, cortesemente ci rispondono che bisogna portare pazienza, perché c’è stato un rinnovamento del sistema contabile». Gli studenti pazientano, fino a quando scoprono che la causa del ritardo sembra essere un’altra. «Il problema si sposta sulla nostra piattaforma Esse3, capolavoro di inefficienza e inadeguatezza, che dovrebbe estrapolare tutti i nostri dati, coordinate bancarie comprese. Aggiorniamo, nuovamente, la nostra pagina personale e fiduciosi pazientiamo, convinti che nel giro di pochi giorni i soldi sarebbero arrivati».

Dal 29 marzo, però, il bonifico non è mai arrivato. Il problema dei pagamenti dunque persiste. E stando a quanto ricostruito all’interno dell’Università non riguarda solo i ragazzi tornati dalla Spagna, ma anche chi attualmente si trova all’estero e chi in passato ha fatto l’Erasmus partendo da Brescia. Il paradosso? L’Ateneo cittadino è tra i pochi che integra il contributo europeo con fondi propri, agevolando maggiormente gli studenti che voglio fare un’esperienza fuori dall’Italia. Peccato, però, che i soldi arrivino puntualmente in ritardo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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