Il Bigio, ancora lui: una nuova petizione per riportalo in piazza
La prima petizione, lanciata dal sito ilbigio.it, il 28 aprile 2015, ha raccolto 353 sostenitori. Tanti? Pochi? L’obiettivo - 500 firme - non è ancora stato raggiunto. Il 29 marzo ne è arrivata una nuova firmata da Luigi Matteoni in cui si chiede di riportare la statua del Bigio in piazza Vittoria.
«Io penso che non si possa cancellare dalla nostra storia la memoria di un periodo e condannare l'arte per un pensiero legato a un'epoca ormai passata», scrive Matteoni da Milano. Per ora ha un seguito 15 firme, ne vorrebbe racimolare cento da allegare alla lettera indirizzata al sindaco Emilio Del Bono e all’assessore all’arredo urbano Valter Muchetti.
Mentre piazza Vittoria è stata conquistata dalle opere di Mimmo Paladino, la cui mostra a cielo aperto in centro storico aprirà il 6 maggio, il caso della statua Era Fascista continua a tenere banco. I sostenitori dell’opera di Arturo Dazzi non mancano, per i nostri lettori il suo posto è in piazza Vittoria.
Nel breve periodo, comunque, sul basamento vuoto ci sarà la stele di Paladino, una figura umana alta sei metri in marmo nero, mentre il futuro è tutto da scoprire.
«Quello del Bigio, la statua di Arturo Dazzi ora conservata nel magazzino comunale di via Rose, è un tema che deve essere affrontato - ha detto il sindaco Del Bono in una recente intervista al nostro giornale -. Abbiamo intenzione di farlo, coinvolgendo nel dibattito tutta la città; lo valuteremo insieme, nei prossimi mesi».
Dichiarazioni non dissimili da quelle rilasciate quando rispose all'interrogazione presentata dal capogruppo di Forza Italia in Loggia, Mattia Margaroli, sulla collocazione (temporanea) di un pinetto sul basamento di piazza Vittoria. «Il problema non è il pinetto, semmai come impiegare quel basamento - disse Del Bono -. Di sicuro il Consiglio comunale dovrà affrontare il tema in modo serio, perché si tratta di un argomento che spacca la città. E proprio per questo mi impegno ad affrontare e a calendarizzare il confronto il prima possibile». Era il 12 maggio 2015. E intanto il dibattito continua.
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