«Il bello del vivere»: il vescovo scrive ai bresciani
Parlare della santità non come un tema da trattare o come un argomento da illustrare, ma come un orizzonte nel quale collocarci, la prospettiva nella quale camminare insieme - come Chiesa -, il fine cui tendere e lo spazio vitale in cui muoverci. Questa la sfida che mons. Pierantonio Tremolada lancia ai bresciani nella sua prima lettera pastorale, il documento attraverso cui ogni anno il vescovo intende tracciare le linee programmatiche entro le quali si muoverà l’azione della Chiesa.
«Il bello del vivere. La santità dei volti e i volti della santità» il tema scelto per spiegare, con un linguaggio chiaro, fresco e pienamente nello stile diretto di Papa Francesco, che la santità è per tutti. «La gran parte di noi - spiega mons. Tremolada - pensa che i santi siano pochi e che tra questi certamente non ci siamo. Ma non è così. Tutti siamo chiamati alla santità. Occorre però che ognuno capisca bene in che modo potrà diventare santo per la sua vita. Prendendo in mano la propria esistenza, scegliendo e decidendo. Non certo lasciandosi vivere».
A rafforzare le sue parole ci pensano poi le testimonianze di un sacerdote, di una suora, di donne e uomini, mamme e papà come tanti, ma che nel loro quotidiano hanno saputo impegnarsi per il bene. I loro racconti arricchiranno anche in versione digitale il volumetto di 80 pagine in vendita al Centro Oratori, in via Trieste, e alla libreria Paoline, in città. Nei prossimi giorni inzieranno anche le presentazioni della lettera pastorale, a partire dal convegno del clero il 4, 5 e 6 settembre all’istituto Paolo VI di Concesio e in Cattedrale.
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