Il 29 settembre torna la Notte dei ricercatori: la scienza si mostra alla città
Anche nel 2023 torna la Notte dei ricercatori, e stavolta la data da segnare è quella del 29 settembre: dalle 14.30 (quando apriranno gli stand informativi) fino a sera inoltrata con gli eventi e i talk, le università, gli istituti e le accademie di Brescia apriranno le proprie porte per trasferirsi per qualche ora in centro città. L’intento? Mostrare i risultati delle ricerche e degli studi a tutti i cittadini e a tutte le cittadine.
A partecipare saranno l’Università degli Studi di Brescia, l’Accademia di Belle Arti Santa Giulia, LABA (Libera Accademia di Belle Arti), il Conservatorio Luca Marenzio, Fondazione Brescia Musei e l’Ufficio Scolastico Territoriale, che metteranno a disposizione dei curiosi i progetti in essere e i risultati delle ricerche che altrimenti rischierebbero di restare sconosciuti ai più.
I luoghi
La Notte dei Ricercatori si terrà principalmente sul territorio comunale, nel cortile del Broletto (dove saranno allestiti più di venti stand), con incursioni nel Palazzo delle Mercanzie in Corso Mameli, nel Salone Apollo in Piazza del Mercato, nella Sala della Biblioteca del dipartimento di Economia in via San Faustino, in Accademia Santa Giulia (via Tommaseo), al Liceo Calini, al Conservatorio in piazza Benedetto Michelangeli e infine nel Palco Archeologico di Brescia Romana (tutto il programma è disponibile sui siti delle istituzioni partecipanti, oltre che sui volantini che verranno distribuiti dalle università e presso gli stand).
Gli eventi e i talk sono numerosi, sfaccettati e toccano i più variegati temi, dalla metallurgia alle nanotecnologie fino alla matematica, dalla ricerca oncologica alla tecnologia al servizio dell’archeologica, dal mezzo audiovisivo alla conservazione dei beni culturali. A questo proposito, Fondazione Brescia Musei presenterà tre incontri con il conservatore Marco Merlo, che racconterà all’interno del Parco Archeologico di Brescia Romana il Pugilatore in mostra con la Vittoria Alata dal suo punto di vista di ricercatore e boxeur (per partecipare è necessario prenotarsi al CUP di Fondazione Brescia Musei).
Secondo il Rettore dell’Università degli Studi di Brescia, Francesco Castelli, gli appuntamenti riflettono il frizzante movimento che si respira anche all’interno delle università di Brescia, e che qui «si mette a disposizione della comunità». Con lui è d’accordo Alessandro Padovani, Prorettore alla Ricerca: «Vogliamo trovare convergenza e collaborazione tra università e industria, ampliando l’ecosistema presentandoci alla città», ha detto. «Vorremmo che tutti i ricercatori e le ricercatrici stiano insieme, riconoscendosi e sentendosi orgogliosi di essere la parte migliore tra le parti migliori della società».
Società in cui anche il «do re mi fa sol» deve entrare: secondo Marcella Mandanici del Conservatorio Luca Marenzio la tecnologia musicale offre numerosissime possibilità (per esempio in aiuto alla disabilità, con strumenti che presenteranno presso il loro stand). Ecco perché la Notte dei Ricercatori non è dedicata solo alle scienze dure, ma anche a quelle umanistiche e artistiche.
A balzare all’occhio è però l’assenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. «Purtroppo quest’anno siamo partiti in ritardo», ha chiarito Padovani. L’UniCatt (che ha confermato le motivazioni, ndr) ha dunque ritenuto che la macchina organizzativa si sia mossa troppo tardi «ed è rimasta fuori. Quindi il motivo è prettamente organizzativo. Dispiace che non ci sia, ma sappiamo che è con noi nello spirito (abbiamo in essere tanti progetti congiunti). Siamo convinti che l’anno prossimo sarà con noi. E insieme a lei speriamo di avere anche l’Università di Timisoara, quest’anno capitale europea della cultura».
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A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.
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