Il 21 luglio 1826 riemergeva dal Capitolium la Vittoria Alata
Quando il sole stava ormai tramontando, verso le sette di sera, le pale e i picconi degli operai al lavoro negli scavi archeologici del Capitolium si scontrarono con qualcosa di metallico, tra i bronzi uno attirò l’attenzione, era una figura femminile. Fin da subito ci si rese conto della straordinarietà del ritrovamento: durante la notte vennero messe due guardie a vigilare la zona per evitare che finisse preda dei tombaroli. Non si voleva perdere tempo, alle 5 di mattina del giorno seguente gli operai tornarono in campo: la grande statua venne estratta. Il 21 luglio 1826 iniziava la nuova vita di colei che era destinata a diventare il simbolo di Brescia: la Vittoria Alata.
L’antico bronzo, realizzato attorno al 250 prima di Cristo, festeggia l’anniversario lontano da casa. Dall’11 luglio dello scorso anno la Vittoria Alata è stata affidata alle sapienti cure dell’Opificio delle pietre dure di Firenze; l’affascinante statua è sotto i ferri nell’ambito di un progetto conservativo complessivo:si sta realizzando anche un nuovo supporto interno a sostegno di ali e braccia in sostituzione di quello ottocentesco.
La prossima primavera tornerà a Brescia, ma non sarà più posizionata nel museo di Santa Giulia;sarà invece posizionata nella cella orientale del tempio romano, il Capitolium, in un nuovo allestimento museale curato dall’architetto spagnolo Juan Navarro Baldeweg.
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