I supermercati aperti e il riposo domenicale
I nuovi orari, i lavoratori e la concorrenza
AA
Il supermercato vicino a casa mia è aperto la domenica e io mi ci sono recata - per pura curiosità - domenica mattina verso le undici. Com’era nelle previsioni, ero la sola cliente a fronte dei cinque addetti alla vendita, alla cucina e al riordino. Io - che sono profondamente convinta del ruolo essenziale e positivo della famiglia nella società - mi sono immediatamente posta il problema che, con questa nuova norma, coinvolge un numero rilevante di individui (titolari e dipendenti). Ma vale veramente la pena di togliere a molti lavoratori il diritto al riposo domenicale e alla simbiosi familiare? Per quanto riflette il settore alimentare non è certamente indispensabile e anche chi lavora fino a tarda sera ha sempre il sabato per approvvigionarsi o può provvedere come ha fatto fino a ieri.
Mi pare che questa novità porti soltanto nocumento a tutti i lavoratori del settore che si vedono privare del legittimo piacere di godere con i familiari di quello che è un sacrosanto e sancito giorno di riposo dal lavoro. Tutto ciò che vale per la sanità, i vigili del fuoco, le farmacie, non è applicabile al comparto alimentare che credo tragga pochissimi, irrilevanti vantaggi dall’apertura domenicale.
Anzi, inserisce disagi nel panorama concorrenziale creando disguidi e malcontento in tutto il settore. Presumo che la pensi come me, tutta la gente che si lascia guidare dal buon senso e da un criterio di libertà e di doveroso rispetto per tutti. Credo che ove possibile, come nel caso in esame sia giusto che il riposo festivo venga rispettato. E mi piace infine ricordare che, la domenica, anche Dio riposò!
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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