I punti ancora da chiarire del reddito di cittadinanza

Chi saranno i beneficiari? Come verrà erogata la somma? Partirà nei primi mesi del 2019? Alcune domande sul reddito di cittadinanza
Il centro per l'impiego di Brescia -  Foto © www.giornaledibrescia.it
Il centro per l'impiego di Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Platea dei beneficiari, importi limite, centri per l'impiego, criteri per ottenere il sussidio e tutor per cercare lavoro: sono alcune dei nodi da sciogliere per fare sì che il reddito di cittadinanza diventi operativo nei primi mesi del 2019 senza slittamenti. Al momento sono stanziati nel 2019 sette miliardi (oltre ai due già previsti per il Rei) a fronte di cinque milioni di persone in situazione di povertà assoluta in 1.778.000 famiglie. Se i nove miliardi complessivi si spalmassero su otto mesi (partendo da maggio) si avrebbero in media 632 euro al mese a famiglia, ma è probabile che la cifra complessiva stanziata venga ridotta per ridurre il deficit e provare a evitare la procedura di infrazione da parte dell’Unione europea. Ma questo è solo uno dei nodi di una misura che resta ancora da definire, mentre il vicepremier Luigi Di Maio ha annunciato la stampa di «cinque o sei milioni di tessere elettroniche» da usare per erogare il reddito, senza specificare a chi, con quali costi  

Eccone alcuni dei punti da chiarire: 

La platea: le persone in povertà assoluta in Italia nel 2017 erano 5,05 milioni in 1.778.000 famiglie. Le soglie di povertà assoluta dipendono dalla composizione del nucleo, l'età e il luogo di residenza e variano tra 497 euro al mese per un anziano over 75 che vive solo in un piccolo comune del Sud a 2.010 euro per una famiglia di 5 componenti che vive al centro di un un'area metropolitana del Nord. Non è chiaro se avrebbe diritto al Reddito un capofamiglia al Nord che ha il sussidio di disoccupazione (e al momento quindi non prende il Rei) e nonostante questo è comunque sotto la soglia di povertà. 

Piano assunzione tutor: il ministro Di Maio ha annunciato ieri un piano straordinario di assunzione dei tutor che dovrebbero assistere chi è senza lavoro e ha il reddito di cittadinanza per accompagnarlo al lavoro. I tempi dei concorsi pubblici non sono compatibili con una partenza in tempi brevi della misura. 

Poste front office? Per la richiesta dei Rei i potenziali beneficiari si rivolgono ad uffici ad hoc nei comuni o in punti di accesso identificati da questi ultimi mentre sembra che per il reddito di cittadinanza possano essere gli uffici postali i luoghi di prima presentazione della domanda. Dovrebbe essere fatta una convenzione che chiarisca chi paga i costi. 

Ampliamento Rei e importo dell'assegno: Al momento (dati riferiti a settembre 2018) il reddito di inclusione è erogato a 378.000 famiglie (1,1 milioni di persone complessive coinvolte) per un importo medio di 304 euro al mese (il limite massimo è a 540 euro per una famiglia di sei persone o più). Raggiungere 1,77 milioni di famiglie significa quadruplicare la platea. Inoltre, si è parlato di un assegno diverso a seconda dei componenti della famiglia, ma non si è chiarito quali limiti dovrebbe avere l'assegno. Nella vecchia proposta M5s relativa al 2013 i limiti erano 780 per la persona singola, 1.638 per una famiglia di quattro persone. Alla fine è possibile che il limite di 780 euro valga per la famiglia e non per il singolo. 

Criteri per ottenere il sussidio: per il Rei ci sono numerosi paletti sia per il reddito (non si può avere il REi se un componente della famiglia ha la Naspi) che per il patrimonio (anche se si ha una macchina con meno di 24 mesi). Al momento si è semplicemente detto che per il reddito di cittadinanza si considererà la casa di abitazione riducendo l'importo massimo. 

Reddito «dote» per l'azienda se si assume chi lo prende: Il ministro Di Maio ha confermato l'intenzione di prevedere un bonus per l'azienda che assumere la persona che ha il reddito di cittadinanza pari a tre mesi nel caso sia un uomo e sei mesi nel caso sia una donna. Potrebbe avere senso come spinta per le aziende anche se probabilmente si tratta di profili poco qualificati e quindi di difficile inserimento nel mercato.

 

 

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