I primi 50 anni della libreria Librelma
Ha resistito all’avvento del computer, di internet, dell’ebook. Ha resistito alla concorrenza delle multinazionali dello shopping online, ma anche ai colossi della grande distribuzione che, anche in barba alle leggi sull’editoria, hanno reso sempre più difficile la sopravvivenza dei librai. Ha resistito alla scomparsa di chi l’ha pensata, voluta e cresciuta a sua immagine e somiglianza e oggi, da quasi due anni, resiste alla sua dolorosa assenza.
Ha compiuto cinquant’anni la Libreria Librelma. Era venerdì 17 novembre del 1967 quando il suo fondatore, Lorenzo Prati, allora 25enne, alzava per la prima volta la saracinesca sul negozio destinato, probabilmente a suo stesso dispetto, a divenire uno dei più longevi della storia del commercio bresciano.
Pensata inizialmente come sede di un’azienda che venderà enciclopedie e aggiornamenti da Pontevico a Ponte di Legno, alla fine degli anni ’80 la libreria di via Montello vive la svolta. La vendita rateale, complice l’esodo delle casalinghe dalle case verso uffici e fabbriche, lascia lo spazio all’oscar, al romanzo, al saggio, alla strenna e soprattutto al testo scolastico.
L’intuizione, caldeggiata in casa, si rivela azzeccata. Sotto i portici, resi famosi nel mondo dalla pasticceria d’altissima gamma, arrivano studenti e famiglie da tutti i quartieri della città, ma anche da diverse latitudini della provincia. Trovano quello che cercano, a partire dallo spazio e dal tempo per toccare, sfogliare e leggere; per alimentare la passione per la lettura. Trovano un luogo a dimensione di lettore oltre che di libro. Lo trovano ancora oggi come cinquant’anni fa.
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