I parlamentari bresciani disertano il presidio in piazza Paolo VI
Tutti assenti, quasi tutti ingiustificati. I parlamentari bresciani disertano il confronto con i rappresentati del presidio 9 agosto: le associazioni, contrarie al progetto dei maxi depuratori del Garda, avevano invitato i tredici rappresentanti in piazza Paolo VI alle 15.30, specificando loro una disponibilità sia a riprogrammare il confronto, nel caso avessero impegni pregressi, sia a leggere un eventuale loro intervento sul tema.
A rispondere però all'invito, declinandolo perché fuori città ma assicurando la sua presenza in occasione dell'audizione dei comitati in Commissione ambiente a Roma - prevista per giovedì 7 ottobre - , è stato solo Alfredo Bazoli (Pd). Dagli altri, «nessuna risposta» ha specificato il consigliere provinciale Marco Apostoli al microfono. Per questo sono stati posizionati i cartelli con nome, cognome e gruppo politico di appartenenza sulle sedie rosse davanti al gazebo, da dove è stato fatto l'appello, scandendo assenza dopo assenza.
A giustificare i colleghi del M5s ci ha pensato invece direttamente il consigliere regionale Ferdinando Alberti, che si è impegnato ad organizzare, nelle prossime settimane, un incontro con i due parlamentari (Vito Crimi e Claudio Cominardi), mentre in prima linea - a portare il suo «pieno appoggio» ai manifestanti - c'era l'on. Devis Dori (Liberi uguali), partito da Bergamo per raggiungere il presidio, perché «la salvaguardia del fiume Chiese e del Garda non è un tema confinato a Brescia, ma deve riguardare tutti, in una logica di pianificazione per macro-provinciale».
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