«I nostri giovani: esposti alla crudeltà, assetati di relazioni»

Il Vescovo Tremolada nell'omelia della Messa solenne dei Patroni si concentra sui ragazzi, «disorentiati e capaci di ferocia»
TREMOLADA: "AIUTIAMO I GIOVANI"
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I giovani, con gli anziani, sono i più colpiti dalle conseguenze della pandemia, le restrizioni e le cautele li ha costretti a mille sacrifici, certo come tutti, ma per loro più gravosi. E proprio a loro è andato il pensiero del vescovo Pierantonio Tremolada in questa giornata speciale per la comunità bresciana.

Le nuove generazioni sono state le protagoniste della sua riflessione per la festa dei Santi Patroni, Faustino e Giovita, loro che «hanno bisogno di aria fresca e pulita da respirare, di ampi orizzonti in cui muoversi, di pensieri costruttivi a cui affidarsi».

  • San Faustino, la celebrazione della messa solenne per i Patroni
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«I nostri ragazzi – ha detto il pastore della Chiesa bresciana nell'omelia della Messa solenne, celebrata nella Basilica intitolata ai Patroni - ci appaiono oggi disorientati, spesso smarriti, persi in un mondo che solo apparentemente è loro amico. Li guardiamo e ci chiediamo se alcuni loro comportamenti – certo mai giustificabili – non siano anche una reazione istintiva, un modo per difendersi e un grido di aiuto, li vediamo pericolosamente esposti alla crudeltà. Rimaniamo sgomenti di fronte al male che alcuni arrivano a compiere, alla ferocia di cui sono capaci. Nascosti dietro il paravento delle false identità infieriscono sui più deboli senza pietà. Assetati di relazioni, spesso non riescono a reggerne il peso: le amicizie non durano, i legami facilmente si spezzano, gli affetti velocemente si spengono».

Hanno certo bisogno di figure di riferimento, «il momento che stiamo vivendo rende ancora più apprezzabile il carisma della sapienza, raccomanda a tutti gli adulti di coltivarla, sforzandosi di essere per le nuove generazioni non semplicemente dei competenti ma dei maestri e dei testimoni».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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