I «garanti della notte» in Carmine: in Giunta il piano per arginare la mala-movida
È un piano a cerchi concentrici che (ri)parte dal nucleo, ossia il perimetro clou che va da via San Faustino in avanti: Porta Pile, via delle Battaglie, contrada del Carmine. Tradotto: sotto la lente, per questa prima fase di rodaggio, ci finiscono le zone più ambite del quartiere Carmine per brindare e chiudere la parentesi della serata fuori casa fra drink e chiacchiere «da strada».
No: nessuno ha in mente restrizioni punitive, né serpentoni di agenti in divisa, tutt’altro. La proposta che l’assessore Andrea Poli sottoporrà giovedì ai colleghi di Giunta prevede semmai una sorta di «garanti della notte», perché - come spiega il titolare delle deleghe alle Attività produttive, al Turismo e all’Innovazione sociale ed economica - «la volontà è intervenire attraverso politiche attive e non repressive». Tanto è vero che «un terzo della spesa preventivata è dedicato all’aspetto sociale». Cioè? Con ordine.
Come funziona
Cosa cambia? L’idea di Poli - che diventerà ufficiale solo con il placet della sindaca e dei colleghi - si snoda su due filoni. Il primo riguarda il binomio safety-security e funziona così: attorno al nucleo cuore ci saranno dei varchi per contare quante persone sono presenti in quello spazio e gli steward ingaggiati e pagati dal Comune. Il loro compito sarà sostanzialmente «fare da filtro» e bloccare chi non rispetta le regole già sancite attraverso l’ordinanza in vigore. Esempio: non entrare con bottiglie in vetro, evitare che ci siano assembramenti ingestibili, chiamare tempestivamente le Forze dell’ordine qualora ci si trovi di fronte a situazioni critiche o pericolose. Insomma: il loro obiettivo è correggere, o se necessario arginare, la mala-movida.
«L’assembramento e il mancato rispetto delle regole - spiega Poli - sono le principali cause della faticosa convivenza al Carmine. Bisogna gestire gli ingressi ricordando quali sono i comportamenti da tenere, ma anche avere dati certi sul flusso di persone: l’unico modo possibile è contarle. Nel frattempo, insieme alla Prefettura, il nuovo comandante della Polizia locale sta lavorando per agevolare una gestione interforze, così da integrare il lavoro di tutte le Forze dell’ordine per un presidio che sia il più capillare ed efficace».
Parallelamente al piano più «organizzativo» e di presidio, saranno messi in campo una grande campagna di comunicazione e soprattutto un progetto sociale: «Si prevede una totale mappatura della zona: residenti, esercenti, utenti. La volontà è di declinare una politica di informazione e di educazione durante la movida» rimarca l’assessore.
Il secondo filone previsto all’interno della proposta contenuta nella delibera guarda invece agli altri protagonisti del capitolo movida: gli esercenti delle attività. «Con loro - precisa Poli - procederemo con la sottoscrizione dell’accordo di collaborazione affinché si avvalgano a loro volta della presenza di steward, personale, questo, che sarà posizionato all’interno del mini perimetro che abbiamo definito».
Quando e per quanto
Quando si parte concretamente e per quanto tempo questa sperimentazione resterà effettivamente in vigore? L’idea è che il gong scocchi alla fine di novembre, più precisamente - fumata bianca della Giunta permettendo - il penultimo weekend del mese: le misure sono previste in vigore per il giovedì, il venerdì e il sabato sera (la notte di domenica è quindi esclusa) in un orario che dovrebbe oscillare tra le 21 e le 2 del mattino.
Il piano, così come pensato, «vale» circa 100mila euro (al netto dell’impegno della Polizia locale) e per il momento sarebbe finanziato fino al 31 dicembre. «Questo - conclude Poli - perché il rendiconto comunale è annuale. L’obiettivo, se tutto funziona, è riproporlo poi nel bilancio del 2024». Soprattutto tenendo conto che il vero «battesimo del fuoco» è quello tra la fine della primavera e i mesi estivi.
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