I crisantemi non sono più i soli «fiori dei morti»

I mazzetti cambiano, ma il mercato tiene. In molti nei cimiteri già lo scorso weekend
Uno stelo di crisantemo nei negozi si trova tra i 3 ai 3,5 euro
Uno stelo di crisantemo nei negozi si trova tra i 3 ai 3,5 euro
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Arrivano soprattutto da Toscana, Liguria (da sole ne hanno immessi sul mercato circa 14mila) e Olanda, ma non sono più i protagonisti assoluti della commemorazione dei defunti. Ai crisantemi, recisi o in vaso, negli anni, si sono aggiunti i ciclamini, le eleganti orchidee e gli anthurium o le composizioni secche con statice, craspedia e achillea. Il mercato offre molta scelta e non ci si deve più, come ai tempi delle nostre nonne, accontentare di ciò che cresce nel giardino di casa tra fine ottobre e novembre.

Questo può, in qualche caso, anche far risparmiare, anche se in queste occasioni di forte richiesta, i prezzi (e già all’ingrosso) tendono a crescere. In media un crisantemo in negozio va dai 3 ai 3,5 euro a stelo (nella grande distribuzione i prezzi sono più bassi), con un incremento del 10% rispetto allo scorso anno, ma ci sono varietà molto particolari, come il Vienna, che costano anche 5 euro l’uno, ma poi ne bastano tre a fare un mazzo. Invariato, invece, il prezzo dei vasi. Il caldo anomalo, sia estivo che autunnale, ne ha penalizzato la coltivazione, per il proliferare di patogeni e insetti, e rallentato la crescita e così molte piante hanno fiori ancora in boccio. Insomma, il cambiamento climatico cambia anche le abitudini e i prodotti stagionali.

A penalizzare gli affari poi c’è il meteo: se dovesse continuare a piovere la processione nei cimiteri potrebbe essere meno intensa e quindi sfavorire anche le vendite di fiori.

«Quest’anno - dicono da Blu Lavanda, negozio di via Callegari in città - le persone si sono mosse con largo anticipo e sabato e domenica scorsa pareva di essere a Ognissanti. Non è andata peggio, ma con la domenica vicina alla ricorrenza, molti si sono portati avanti». A questo bisogna anche aggiungere che l’inflazione, che mette in difficoltà le famiglie alle prese con la rimodulazione delle spese per far quadrare i conti, incide certamente sugli acquisti. Per questo molti stanno optando per composizioni che durino molto più di qualche giorno, ma un’intera stagione. «È una tendenza che si nota da qualche anno - continuano le fioriste -, ci è spostati su fiori più esotici e durevoli».

Il rovescio della medaglia però c’è: il mercato dei crisantemi, che solo per l’Italia vale 9 milioni di euro, sta cambiando pelle. Questi fiori, nel nostro Paese ancora strettamente legati al culto dei morti, stanno lentamente entrando anche nelle nostre case, questo anche grazie alla continua ricerca e agli incroci dei florovivaisti che hanno, di fatto, creato varietà molto diverse (e dai nomi affascinanti), anche di grandissime dimensioni e di colori meravigliosi, che li rendono perfetti per decorare tavole e balconi. Ormai sdoganato per le composizioni autunnali, il crisantemo viene proposto dai fioristi anche per bouquet o centrotavola come fanno, in città, La Fiorellaia, floral designer bresciana che lavora in tutta Italia e che addirittura li propone nel suo famoso Fiore del venerdì, Blu lavanda o Fiorelì che, ognuno con la sua cifra stilistica, lo abbina a garofani, melograni, bacche, cavoli ornamentali e nerine.

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