I Centri ricreativi estivi, àncora di salvezza per molte famiglie bresciane
Non poteva che essere un affettuoso saluto a sancire il successo di uno dei servizi più apprezzati e utili perché d’estate, se lavori, il figlio da qualche parte, con le scuole chiuse, lo devi lasciare e devi trovargli soprattutto qualcosa da fare. I Centri ricreativi estivi (Cre) del Comune - partiti il 20 giugno in sei istituti cittadini - hanno coinvolto 2.700 bambini della scuola dell’infanzia e delle elementari che, durante un mese e mezzo di attività, sono tornati a giocare con i coetanei e a riscoprire con nuovi occhi il cuore della città: dalle visite al museo Santa Giulia e al Castello fino alle nuotate nelle piscine comunali di Mompiano e Lamarmora.
Non è stato facile trovare le sedi per i Cre, a causa dei tanti cantieri di manutenzione in corso negli istituti chiusi per l’estate, ma l’Assessorato all’istruzione ha cercato comunque di coprire le zone e allargare un servizio molto richiesto. Ed è stato un successo.
Il sindaco Emilio Del Bono e l’assessore Fabio Capra, nella sede della primaria Melzi di via Scuole hanno incontrato gli oltre 200 bambini che stanno frequentando gli ultimi giorni di Cre prima della pausa ferragostana, per riprendere negli ultimi dieci giorni prima dell’inizio delle lezioni.
I numeri
Un impegno importante per le casse comunali (il conto si aggira attorno agli 800mila euro dei quali solo 200mila sono coperti dalle rette mentre il resto è a carico della Loggia) e un servizio fondamentale per le famiglie, con le rette però mantenute ai livelli del 2021. «Si tratta di attività ormai strutturate, perfezionate anche quest’anno per adeguarsi alle regole di prudenza dovute al Covid - ha ribadito Capra - e per assicurare una turnazione a ciclo pressoché continuo. Certo, le manifestazioni di gradimento da parte delle famiglie sono state tantissime a conforto dello sforzo organizzativo ed economico che il Comune ha messo a disposizione di tanti bambini che vediamo oggi molto felici».
Gli operatori impegnati nel servizio sono stati più di 160; aumentata di molto anche la disponibilità per i disabili: 146 i posti disponibili per la primaria e 70 quelli disponibili per l’infanzia. L’assistenza specialistica individuale è stata garantita gratuitamente e calibrata sulle necessità del singolo bambino per un massimo di 7 ore al giorno.
La festa
Dopo l’inno nazionale cantato a squarciagola, i ragazzi delle primarie hanno sottoposto sindaco e assessore ad una lunga fila di domande: dalle preferenze sportive ai giochi praticati da bambini, ai progetti futuri, a come si immaginano la città fra dieci anni. «La vorrei con la ritrovata normalità ambientale - ha detto Del Bono - per non ritrovarci in un’altra estate torrida e siccitosa come quella che stiamo vivendo».
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