I bresciani lasciano la città, preferiscono colline e pianura
Se il saldo delle popolazione in provincia di Brescia tra il 1° gennaio 2019 e il 1° gennaio 2023 è sostanzialmente stabile, con una riduzione di 426 abitanti, pari al -0,03%, il territorio bresciano presenta dinamiche contrastanti e nettamente definite. Perdono abitanti tutta la montagna interna e una piccola porzione della estrema pianura centrale bresciana, mentre la popolazione cresce nella pianura e nelle aree collinari.
Se tiriamo una riga da Iseo a Toscolano Maderno, passante per Lumezzane, separiamo nel territorio provinciale una grande area, che comprende le tre Valli e l’Alto Garda in cui, tra il 1° gennaio 2019 e il 1° gennaio 2023, la popolazione residente si riduce, con pochissime eccezioni, di oltre l’1%, con una trentina di comuni che perdono oltre il 4% della popolazione in cinque anni.
Fuori da questo perimetro, che comprende una settantina di comuni, ci sono due altre aree in cui si addensano comuni con una riduzione della popolazione residente: si tratta di comuni che interessano la parte estrema della pianura centrale, nel triangolo Pontevico-Calvisano-Fiesse, e alcuni comuni limitrofi della Franciacorta (Provaglio d’Iseo, Passirano e Cazzago San Martino). Ma è poca cosa di fronte ai dati omogenei dei comuni della «montagna interna», con poche eccezioni in piccolissimi centri.
Dove si sono spostati i bresciani
Per altro verso sulla mappa del territorio bresciano si definiscono alcune aree di Comuni contigui caratterizzate da saldi demografici positivi e superiori al +1%. Da una parte un’ampia fascia della pianura occidentale e dall’altra la pianura orientale che si estende ai comuni delle Valtenesi. Salvo rare eccezioni, in questi due campi si concentra la maggiore dinamica demografica. Poi parlano i numeri.
Tra il 1° gennaio 2019 e lo stesso periodo del 2023 la provincia di Brescia, complessivamente, presenta un saldo demografico piatto: - 426 residenti, pari al -0,03%. Nei 117 comuni che registrano un saldo negativo si perdono quasi 9mila abitanti che, sostanzialmente, si recuperano negli 87 comuni che segnano un aumento, anche minimo della popolazione, totalizzando un saldo positivo di 8.448 residenti. Con gli estremi più significativi in Lumezzane, che perde 578 residenti (-2,6%), e Montichiari che vede aumentare la sua popolazione di 547 persone (+2,1%), con Ono San Pietro in perfetta parità e il Comune Capoluogo che incrementa di poco la sua popolazione (+312, pari al +0,2%). Ma, come si evidenzia nella mappa, i campi sono netti: la montagna perde e il resto della provincia, le colline e le pianure, mantengono la popolazione inalterata o la vedono aumentare, recuperando il saldo negativo della montagna.
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