I 100 anni dell’aviere Broglia: «Io, nel deserto tra le bombe»

Partito nel gennaio 1940, fu tra i 134 bresciani sopravvissuti alla battaglia di Tobruk in Libia
Broglia con un commilitone su un camion dell’esercito - Foto © www.giornaledibrescia.it
Broglia con un commilitone su un camion dell’esercito - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Compie 100 anni Cesare Broglia, l’ultimo dei 134 avieri bresciani reduci di Tobruk, in Libia. Imbarcati il 18 gennaio 1940 in occasione del secondo conflitto mondiale, erano tutti ragazzi di 21 e 22 anni. Oggi, di questi, Cesare Broglia è l’unico reduce, sopravvissuto a 87 bombardamenti.

Al Pio Ricovero di Castenedolo, dove Cesare è ospite da alcuni anni, si terrà oggi, mercoledì 2 ottobre, una festa in suo onore. I ricordi, nei momenti di lucidità, tornano a quei giorni lontani, quando dovette abbandonare le campagne castenedolesi, dove era contadino alla Cascina Belvedere, per imbarcarsi a Napoli verso l'Africa.

Incappati in una furiosa tempesta e salvi per miracolo, i militari sbarcarono a Tobruk una settimana dopo, provati fisicamente e moralmente. «Dall’inverno italiano fummo sbalzati nel clima caldo torrido della Libia e alloggiati in baracche di lamiera, con letti in paglia sistemati sul nudo pavimento. Fummo smistati e inviati nelle differenti zone strategiche libiche. Grandissimi i disagi, tra i pericoli maggiori...»

Leggi l’articolo integrale sull’edizione del GdB in edicola oggi, mercoledì 2 ottobre, scaricabile anche in formato digitale

 

 

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