Hotel occupato, censiti gli ospiti: trasloco in vista

Fenaroli: «Cercheremo un alloggio d’emergenza per ognuno». E si ragiona sul futuro dell’immobile
Incontro partecipato quello a S. Maria in Silva - Foto © www.giornaledibrescia.it
Incontro partecipato quello a S. Maria in Silva - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Il primo passo per trovare una soluzione sociale e dignitosa è stato compiuto. Sono diverse le associazioni che ieri sera, insieme al Comune di Brescia, si sono ritrovate all’oratorio di Santa Maria in Silva per ragionare e costruire insieme il futuro dell’hotel di via Corsica e dei suoi sedici ospiti visto l’avvicinarsi dello sgombero.

Un primo passo iniziato da un ragionamento condiviso e poi passato ai fatti. Primo fra tutti, il «censimento» che nella scorsa mattinata è avvenuto proprio nei locali di soggiorno compiuto dagli agenti della Polizia Locale insieme all’assessore ai servizi sociali Marco Fenaroli: «Abbiamo analizzato la situazione di tutti gli ospiti presenti. Sedici, di cui quattro italiani, con situazioni economiche disagiate e tutti in possesso di documenti, per cui aventi diritto a un aiuto - spiega Fenaroli -. Ora il Comune ha il quadro completo e provvederà a cercare una collocazione adeguata di emergenza alloggiativa per ognuno di loro grazie al supporto dei servizi sociali e di alcune cooperative. In futuro, poi, prevediamo l’apertura di un nuovo bando per l’assegnazione di alcune case con affitto agevolato e tutti loro potranno parteciparvi».

«Che abbiano un tetto sopra la testa deve essere una priorità - continua Umberto Gobbi, dell’associazione Diritti per tutti-. L’esempio dell’hotel Alabarda e di come le ex famiglie ospiti oggi siano in situazioni abitative adeguate è un buon esempio da seguire e siamo contenti di come il Comune abbia preso in carico la questione umana. Richiediamo solo che la loro destinazione sia dignitosa perché fra di loro ci sono anche persone invalide e malate».

Altro punto centrale dell’incontro di ieri è stato la futura destinazione dell’immobile, una volta completato il ricollocamento degli ospiti. Un bene confiscato alla criminalità organizzata che come tale dovrà avere una seconda vita dedita al sociale con progetti o attività che portino beneficio a tutta la comunità. Diverse sono le possibilità che si apriranno a partire dal Comune stesso, che potrà decidere il da farsi in autonomia essendo l’immobile di sua proprietà, o da un concorso per valutare ogni tipo di proposta a fini sociali. Un discorso ancora aperto, quindi, che solo nelle prossime ore inizierà a dare i suoi frutti dopo l’incontro fra i servizi sociali e gli abitanti dell’hotel di via Corsica. Sono proprio loro, i sedici ospiti, che sollevati hanno concluso l’incontro: «Quella proposta stasera ci sembra una situazione logica, che mira a preservare la nostra dignità come persone».

 

 

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