«Hanno lasciato morire Francesca in una vasca, ora paghino»

Lo sfogo di un’amica della 24enne, stroncata in casa sua due settimane fa da un mix di droghe pesanti
L’amica mostra una foto dai social di Francesca - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
L’amica mostra una foto dai social di Francesca - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
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L’amica che ha condiviso tutto con lei arriva anche a prendersela con se stessa. «Potevo starle più vicina, potevo chiamarla una volta di più, ma...». Un ma c’è. «Ma Francesca non voleva farsi aiutare. Le cattive compagnie poi hanno fatto il resto».

Sono passate due settimane dalla morte di Francesca Manfredi, la 24enne stroncata nella casa del quartiere Fornaci da un mix di droghe pesanti. Deceduta in una vasca da bagno, in mezzo ai cubetti di ghiaccio, così come l’avevano messa le due persone, un 32enne e una ragazza della sua stessa età, che hanno trascorso la serata con lei e che ora sono indagate per omicidio colposo e omissione di soccorso.

I conoscenti della vittima scandagliano i social, cercano notizie, confrontano versioni che compaiono sui diversi profili di gente che frequentava gli stessi ambienti di Francesca. «Lei faceva uso di droga e assumerla le piaceva anche. Le dava quel senso di distacco, probabilmente anche dal suo vissuto tutt’altro che facile» ammette una delle sue amiche più strette. «La sua è stata una vita di lotta, tra la droga e il forte desiderio di cambiare. Aveva tanti sogni, ambizioni, ha sempre lavorato perché voleva essere indipendente. Avrebbe potuto farcela, ma era fragile e si è fatta trascinare».

L’amica di sempre - «come lei avevo una situazione a casa non facile e quindi ci capivamo» - accetta di parlare, ma preferisce rimanere anonima. «Sono andata al funerale, ma non sono riuscita ad entrare all’obitorio. Non ho ancora messo piede al cimitero, non me la sento. Continuo ad immaginarmela come in un incubo in quella maledetta vasca da bagno» spiega l’amica. Che si sfoga. «Francesca ha fatto degli errori e delle scelte sbagliate, è innegabile, ma resta pur sempre una persona e soprattutto aveva solo 24 anni. Non può essere chiusa la vicenda semplicemente dicendo che "era una tossica". Fosse morta per overdose nel suo letto da sola l’avrei anche potuto accettare, ma lei non è morta così. Con Francesca c’erano altre due persone che avrebbero potuto faree qualcosa per salvarla o quantomeno provarci. E per questo merita giustizia».

Dopo due settimane sono ancora tante le domande in attesa di risposta e che solo chi c’era in quella casa può fornire. «Non sono persone della compagnia di Chiesanuova perché i suoi amici mai l’avrebbero abbandonata a morire in una vasca da bagno. I due indagati so che dicono in giro che si sono addormentati e solo al risveglio si sono accorti che Franci non respirava più, ma io non ci credo. Cosa hanno fatto durante la notte? C’era qualcuno con loro? Si sono resi conto della situazione?».

E poi c’è la questione dell’eroina, trovata nel sangue della vittima, insieme a tracce di cocaina, benzodiazepine e ketamina. «Non aveva mai fatto uso di eroina, ne sono certa e posso anche metterci la mano sul fuoco» assicura l’amica, confermando quanto già aveva detto il fidanzato della 24enne. «Detestava l’eroina anche perché una sua cara amica era morta proprio per quella roba. Non so cosa sia successo durante l’ultima notte della sua vita, ma - aggiunge la ragazza - sono convinta che non volesse usarla e che alle fine si sia lasciata convincere».

 

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