Guide: «Miramonti l'altro» sbaraglia il campo
Vertice confermatissimo e tante novità alla base: in estrema sintesi è questa l'immagine di Brescia in campo gastronomico che ci restituisce la «guida delle guide», ovvero la classifica compilata sommando i punteggi raccolti dai ristoranti di città e provincia nei tre principali «vademecum» alla buona tavola arrivati da poche settimane in edicola e libreria: le pubblicazioni di Espresso, Gambero Rosso e Michelin.
Un'immagine assai viva e vitale non tanto per i nuovi ingressi, che in buona parte compensano le uscite di scena, quanto piuttosto sulla consistenza complessiva del gruppo dei locali «segnalati» con punteggi comunque lusinghieri, quanto piuttosto per la pattuglia numerosa degli eccellenti che continuano a mantenere la nostra provincia tra quelle con più stelle Michelin, o cappelli dell'Espresso o ancora forchette del Gambero Rosso. Ed il risultato è ancor più significativo dopo un anno segnato come pochi altri dalla crisi economica; una crisi che in termini generali ha colpito la nostra terra più di altre, ma alla quale la ristorazione di qualità sembra rispondere con forza e determinazione, meritando giudizi e recensioni di assoluto valore.
Ancora una volta a capeggiare la sessantina di tavole bresciane «consigliate» c'è il «Miramonti l'altro» di Concesio, il locale creato trent'anni fa da Daniela e Mauro Piscini che fin dal suo apparire ha partecipato da protagonista alla straordinaria stagione del «rinascimento della ristorazione bresciana» e che nell'ultimo decennio è riuscito a conquistare stabilmente la leadership indiscussa in provincia. Un primato frutto del felice connubio proprio tra i fratelli Piscini e Philippe Léveillé, lo chef bretone capace di interpretare modernamente ed aggiornare una ricca tradizione famigliare. Leadership e primato ribaditi quest'anno, e con ampio margine poiché tutte e tre le maggiori guide hanno assegnato proprio al «Miramonti l'altro» la palma del migliore, apprezzando una proposta che sa rinnovarsi ad ogni stagione senza mai perdere il filo della coerenza con la propria storia.
La stabilità in vetta si riflette anche nelle posizioni di maggior prestigio che vedono di fatto confermato il gotha della ristorazione bresciana. Al secondo posto c'è infatti il «Gambero» di Calvisano, tempio della tradizione più autenticamente padana, contadina ed aulica al contempo secondo il «rito» officiato ogni giorno della famiglia Gavazzi. Il podio è poi completato da «Villa Fiordaliso» di Gardone Riviera, dove lo chef Riccardo Camanini, supportato dalla famiglia Tosetti, continua la sua ricerca alle radici del gusto rinsaldando sempre di più il rapporto con i «giacimenti» gastronomici del territorio.
Seguono poi «Villa Feltrinelli» di Gargnano ed il «Capriccio» di Manerba - a testimonianza del buon momento della cucina gardesana che ha inserito cinque ristoranti nei primi dieci della sezione bresciana della «guida delle guide» - nonchè il «Due Colombe» di Corte Franca, miglior ristorante d'una Franciacorta ben piazzata in classifica.
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