Guidare a tutor spenti nella notte

Niente tutor in autostrada, ma non è il caso di approfittarne per andare più veloci
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«Guidare a tutor spenti nella notte...». Parafrasando Battisti si può spiegare l’attualità che, causa intricata vicenda giudiziaria, ci racconta dei tutor spenti sulla rete di Autostrade per l’Italia. E via. 

Qualcuno - c’è sempre un qualcuno - ha stappato lo spumantino per festeggiare l’affrancamento dal limite dei 130. Pronto con guanti e casco a sfidare le tratte Nord-Sud ed Est-Ovest del Belpaese in una veloce gimkana fra Tir e tartarughe rimaste fedeli all’obsoleta liturgia dei limiti imposti dal Codice. Una reazione infantile alla mancanza di un tutor assegnato nonostante la maggiore età. Orbene, anzi, «ormale». Il provvisorio vuoto di interdizione non deve far dimenticare mai che prima di accendere l’auto si dovrebbe accendere il cervello. E questo vale ovunque e anche allo stop che, detto per inciso, per molti sta diventato un optional. 

Ma torniamo ai velocisti. Sapendo che sui picchi prevale la costante di velocità e visto che a scuola spesso siamo in difetto con la matematica, proviamo ad applicare la formula V= d/t dove V rappresenta la velocità media, d rappresenta la distanza totale percorsa e t rappresenta il tempo totale impiegato. Fare il calcolo non è poi così difficile.  

 

 

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