Green pass day: come è andata nel Bresciano
Alla vigilia dell'entrata in vigore dell'obbligo di Green Pass sui luoghi di lavoro - pubblico e privato - è stato difficile poter fare previsioni circa le conseguenze che avrebbe potuto avere la linea sposata dal premier Mario Draghi.
Oggi, alla fine della prima giornata, è meno complicato tracciare un primo quadro delle ripercussioni dell'obbligatorietà della certificazione verde nel Bresciano che pare non aver creato particolari disagi.Farmacie
Fin dalla mattina sono stati tenuti monitorati i luoghi considerati «caldi». È il caso delle farmacie. Preparate da giorni a reggere la pressione delle richieste di tamponi - questa la via per ottenere il Green Pass per chi non è vaccinato - i farmacisti bresciani hanno investito in personale e organizzazione interna. Questa mattina la situazione è apparsa sottocontrollo nonostante il moltiplicarsi delle prenotazioni.
Trasporto
Aziende
Primo giorno, niente intoppi. Potremmo sintetizzare così l’esordio del Green pass obbligatorio per accedere ai luoghi di lavoro.
In regione
Alcuni piccoli presidi sparsi per la città che sono diventati un corteo per le vie del centro e una manifestazione con circa 500 persone all'Arco della Pace di Milano per dire no al certificato verde, il tutto senza tensioni. E poi dopo le 18 un altro corteo, nato da un presidio in piazza Fontana, in direzione di piazza Duomo dove si sono radunate centinaia di persone. La protesta dei «no Green pass» non ha creato grandi disagi salvo al traffico, per ora, a Milano e in Lombardia nel primo giorno in cui è scattato l'obbligo di esibire il certificato dell'avvenuta vaccinazione. A Milano i servizi sono proseguiti con regolarità fin dal mattino: dal trasporto pubblico cittadino, ai treni regionali fino agli uffici comunali non si sono registrati disagi o rallentamenti.
Altri presidi di lavoratori del settore della logistica si sono tenuti nel Lodigiano, mentre a Liscate, in provincia di Milano, i lavoratori della Dhl, circa una cinquantina, hanno protestato e tra loro c'erano non vaccinati e vaccinati in loro solidarietà. I presidi non hanno comunque fermato in Lombardia le aziende in provincia di Bergamo e di Brescia dove non si sono registrati stop o disagi nell'attività lavorativa.
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