Green Pass, dal taxi all'idraulico: le risposte del governo
Niente Green Pass per chi sale a bordo di un taxi o per un idraulico che viene a casa, che però dovrà averlo come tutti gli altri liberi professionisti quando accedono ad un luogo di lavoro pubblico o privato. Palazzo Chigi ha pubblicato l'aggiornamento delle Faq sul sito del governo rispondendo alle domande scaturite dall'approvazione del decreto che estende l'obbligo del green pass a tutto il mondo del lavoro. Ecco nel dettaglio le novità relative a controlli e necessità di disporre del certificato verde che attesta il completamento dell'iter vaccinale anti-Covid o l'esecuzione di tamponi (dall'esito negativo) nell'arco delle ultime 72 ore.
Lavoratori autonomi
Il governo chiarisce che non c'è obbligo del pass per i clienti di un taxi mentre coloro che ricevono in casa un idraulico, un elettricista o un qualsiasi altro tecnico per una riparazione non dovranno controllare se ha il certificato in quanto «non sono datori di lavoro ma stanno acquistando dei servizi. Resta fermo che è loro facoltà chiedere l'esibizione del green pass». Diverso invece il discorso per colf e badanti. In questo caso infatti «il datore di lavoro è tenuto a verificare che la dipendente abbia il green pass».
Liberi professionisti e titolari d'azienda
Il libero professionista dovrà però avere il pass. «Quando accede nei luoghi di lavoro pubblici o privati per lo svolgimento della propria attività lavorativa viene controllato dai soggetti previsti dal decreto-legge n. 127 del 2021. Il titolare dell'azienda che opera al suo interno viene controllato dal soggetto individuato per i controlli all'interno dell'azienda». I privati non dovranno però avere delle piattaforme di controllo analoghe a quelle della scuola o del pubblico impiego. «Al momento non sono previste piattaforme analoghe - dice il governo - se ne potrà verificare in seguito la realizzabilità da un punto di vista tecnico ed eventualmente modificare il Dpcm che disciplina le modalità di verifica»Smart working e controlli aziende
Palazzo Chigi chiarisce anche che chi lavora sempre in smart working non dovrà avere il pass, che «serve per accedere ai luoghi di lavoro. In ogni caso - aggiunge però - lo smart working non può essere utilizzato allo scopo di eludere l'obbligo di green pass». Quanto ai controlli, il governo sottolinea che quelle aziende che effettueranno le verifiche a campione sui dipendenti non incorreranno nelle sanzioni nel caso in cui un controllo delle autorità dovesse riscontrare la presenza di lavoratori senza green pass, «a condizione che i controlli siano stati effettuati nel rispetto di adeguati modelli organizzativi come previsto dal decreto legge 127 del 2021».
Resta il distanziamento
Il green pass non fa venire meno le regole di sicurezza previste dalle linee guida e dai protocolli vigenti e, dunque, rimane il metro di distanza nei luoghi di lavoro.
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