Grande Nevicata, una... valanga di ricordi dai lettori

Continuate a inviarci i vostri ricordi della nevicata che nel gennaio 1985 sommerse Brescia, tra magia e disagi
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Una vera e propria... valanga di neve, in forma di ricordi: è quella che grazie ai lettori del GdB sta letteralmente sommergendo la redazione web del GdB tra Whatsapp (3895424471), Facebook, e posta elettronica (gdbweb@giornaledibrescia.it).

Aneddoti, curiosità, fotografie recuperate dal cassetto (tutte quelle che trovate nella photogallery qui sopra) per un momento che resta indelebile nella memoria dei bresciani che c'erano e che merita di essere scoperto da chi è nato dopo. Dopo il primo contenuto pubblicato nel corso della giornata, ecco di seguito altri dei ricordi condivisi dai lettori.

 

E' mercoledì 16 gennaio, finisco il lavoro e provo a tornare a casa. Sono a Ghedi ma abito a Mazzano. La batteria dell'auto, a causa del freddo scopro è out. Non mi arrendo, parcheggio l’auto in un'officina dove però sono sono sprovvisti di batterie e decido… a casa a piedi (20 km). “Tanto uno che mi raccoglie lungo la strada che costeggia l'aeroporto militare lo trovo di sicuro, lo faccio ogni mattina” penso io. Man mano passa il tempo, mi accorgo che nessuno mi arriva alle spalle, la strada è impraticabile (“che grande idea ho avuto” penso), ma va be’… si tratta di resistere 5 km, poi un mezzo che esce dall'aeroporto, dall’entrata di Castenedolo che va appunto verso nord lo trovo sicuramente… E col mio giubbottone in testa vado avanti. Arrivo alla zona agognata, nulla.  Proseguo, e verso le 19 finalmente, sento un motore e vedo le luci (miracolo). Mi metto in mezzo alla strada, il pullman dei militari si ferma, l'autista mi chiede: “Sei un militare?” ed io (nemmeno ho fatto la naja, io) rispondo “No” (tanto cosa vuoi che cambi penso, con sto tempo mica starà a sottilizzare…) e invece il futuro suppongo generale mi dice: “Scusa ma non possiamo prenderti” (sai quanti controlli avrebbe subìto in strada quella sera?) e desolato, intirizzito e incavolato ho continuato la mia gita serale fino a Mazzano, arrivando verso le 22.30, scoprendo tra l'altro che la Juve aveva appena vinto la Supercoppa, altra tegola per me milanista. Parevo arrivato da un'impresa epica. E per me lo fu.

Adolfo Corazza

 
 
Ho letto con interesse l’articolo del Giornale di Brescia che ricorda la grande nevicata di 30 anni fa nella nostra città.
Allora il sottoscritto era dirigente della Sezione nettezza Urbana e si trovò in prima linea ad affrontare, per quanto possibile, l’accaduto.
Va precisato che spettava agli uffici tecnici del comune intervenire per la rimozione della neve, mentre alla nettezza urbana era delegata solamente la pulizia dei piazzali delle sedi dell’ASM e Trasporti.
I mezzi disponibili erano pertanto sottodimensionati per intervenire sulle strade cittadine ed allora che fare?
Il problema da affrontare era enorme e per quanto ci riguardava non ci perdemmo d’animo.
Con l’allora Presidente dell’azienda ing. Silveri, che scese anch’egli in prima linea con noi, stabilimmo delle priorità:
-bisognava dapprima liberare le strade percorse dai Bus per favorire la circolazione delle persone;
-si misero in campo tutte le imprese di scavo che lavoravano per l’ASM per pulire con le ruspe i piazzali degli ospedali, delle scuole e degli uffici pubblici e quindi le strade;
-con le stesse imprese si provvide a liberare le piazzuole dove erano ubicati i 3600 cassonetti dei rifiuti per consentire lo svuotamento con i nostri mezzi;
-con i camion  delle stesse inoltre si procedette al trasporto della neve nei punti prestabiliti (alcuni certamente  ricorderanno ad esempio il grosso cumulo depositato nel piazzale OM-IVECO).
Devo inoltre ricordare che moltissimi mezzi erano sprovvisti di catene che peraltro a Brescia si erano esaurite in poco tempo, ed allora un nostro autocarro tipo Lift-car impiegò ben 12 ore a percorrere il tragitto Brescia-Como per l’approvvigionamento.
Colgo l’occasione per ringraziare, anche a distanza di tanti anni, la dedizione dimostrata dai lavoratori della nettezza urbana che tutti i giorni arrivavamo puntualmente al lavoro che si protraeva fino a 12 ore giornaliere; molti venivano a piedi dai comuni vicini e non se ne lamentavano in quanto consci dell’importanza del loro lavoro.
Devo inoltre ringraziare i miei più stretti collaboratori che, chi alla radio per guidare il lavoro dei mezzi in esercizio, chi in officina per garantire la manutenzione degli stessi, chi in mezzo alla neve con il personale addetto alla spalatura dei punti più sensibili della città; il loro impegno fu di esempio e sprone a coloro che lavoravano per tante ore in mezzo alla neve.
E’ vero quello dell’85 fu un evento eccezionale che vide la città impreparata, ma ciò si verificò anche in tutte le città lombarde; servì comunque a mettere a punto un preciso piano di intervento affinchè in futuro non abbia a ripetersi il disagio sopportato nell’occasione dai cittadini bresciani.
 
Gianni Bottazzi
 
 
 
Mio padre grave in ospedale a Brescia, la morosa a 50 Km.
Una settimana a dormire (dormire?) dalle due alle cinque su brande in anagrafe con il telefono vicino all’orecchio.
Nella neve si andava con scarpe da passeggio insieme al mio collega, gli splendidi operai spalaneve ed i loro capi.
Unica consolazione la trattoria, dove rilassarsi un po’davanti a piatti squisiti.
La domenica seguente il mio collega, più anziano, mi ha detto: “Vai da tuo papà”. Grazie.
 
Enzo Marras
 
 
 
E' per me motivo di grande soddisfazione ricordare la grande nevicata del 1985 perche', pur con i disagi , mia moglie Gabriella 
il giorno 18 gennaio alle ore 8,20ha dato alla luce il mio secondo genito Nicola.
In quel giorno l'unico mezzo per raggiungere la citta' era il treno SNFT proveniente dalla Valle Camonica.
Mentre ero in attesa alla stazione di Provaglio d'Iseo il capo stazione mi chiamo' a gran voce con nome e cognome 
per rispondere al telefono dove una infermiera dell'Ospedale Civile mi comunicava, con mia grandissima felicit'a', la
nascita del mio secondo genito Nicola,
In questi giorni, a distanza di 30 anni, festeggiamo il trentesimo compleanno di Nicola.
 
Aurelio Buffoli - Corte Franca 
 
 

11 anni, scuole chiuse, giocare tutto il giorno nella neve, la neve che ovatta tutto, genitori che spalano e che non ci vogliono tra i piedi, ricordo una guerra a palle di neve con i miei amici vicini di casa che farebbe sfigurare "I ragazzi della via Pal". Ricordi memorabili

Clara Alberti

 

E chi se lo ricorda il grande freddo che segui la grande nevicata? Nello stesso mese le temperature precipitarono parecchio sotto lo zero, sul Giornale di Brescia venne pubblicata una foto di Ghedi, con un termometro in piazza che segnava -21°C

Eros Lamon

 

Io mi sono sposato la settimana finito la nevicata ma ricordo ancora i casini x muoversi

Oscar Amolavita

 

Io il 26. Proprio il sabato che ha ricominciato a nevicare tantissimo. Sono andataa prendere il vestito a piedi.sono andata dal parrucchiere a piedi. Avevo una maserati come auto per accompagnarmi in chiesa e non ti dico come slittava sulle salite e discese di lumezzane!.che bei ricordi e che freddo!

Patrizia Cavagna

 

Quanta nostalgia!  È stato bellissimo fare sci di fondo in città. Sarebbe bello se ritornasse la neve come allora!

Igal Gigliotti

 

Seconda superiore... Dall’Ospedale a Stazione a piedi... Una giornata di trasporto dalla città ad Erbusco... Però poi dieci giorni a casa da scuola... Bei ricordi...

Nunzia Rubagotti

 

Ah se ci fossero state le tecnologie fotografiche di ora! solo ricordi... abitiamo a 10-12 km da BS e mio marito partiva ed andava al lavoro a piedi! Ricordi indimenticabili!

Rita Peverada

 

Ma vi ricordate a quanto erano andati i prezzi delle pale? Talmente alti che l'estate dopo la gente ancora le comperava per timore d'essere salassata

Daniela Elisa

 

Avevo 3 anni, abitavo a Quinzano d'Oglio in un condominio, al secondo piano e mi ricordo che dalla finestra del balcone guardavo fuori e tutto era incredibilmente bianco...

Viviana Filippini

 

Io volevo andare all'asilo a tutti i costi! Ma la neve arrivava al primo piano!

Valerio Zobbio

 

Io mi ricordo bene perche per me bambino di 7 anni era uno spettacolo, per mio padre che andava alla famosa Caffaro un po' meno

Massimiliano Uberti

 

Venerdì 17 Gennaio 1985 non riuscii a prendere l'autobus per raggiungere la sede per sostenere l'esame di teoria per la patante da quanta neve c'era sulla strada!

Maria Grazia Minacapilli

 

Ricordo benissimo, per andare al lavoro alcuni ci andavano con il trattore (chi l'aveva, io no). Si erano formati i binari di ghiaccio, così non si sbandava andando a Chiari!

Americo J. Benedetti

 

Ricordo che ero felice. Avevo 8 anni e nel giardino c'era un enorme pupazzo con un'arancia al posto del naso, mentre il mio cane si divertiva a scavare i tunnel nella neve. È un'occasione per ricordare anche lui.

Gianluca Soncina

 

Me lo ricordo tantissimo... Ci fu il funerale della mia cara nonna... Il corteo funebre procedeva tra pareti di neve... Tanti disagi ma esperienza unica per la bellezza del paesaggio e la felicità dei bambini.

Cristina Tameni

 

Facevo la terza elementare. Quasi un'ora per arrivare a scuola col pulmino per scoprire che era chiusa. Una settimana extra di vacanza. Villanuova Sul Clisi.

Roberto Silvestri

 

Lavoravo alla Pietra... E' crollata la copertura dell'acciaieria...

Ugo Olivini

 

Non ho mai spalato così tanta neve in vita mia

David Zanetti

 

Ricordo che per tornare a Castenedolo da Montichiari dopo il lavoro, sono stata caricata su un cingolato della Bertani.

Franca Capelli

 

Con la corriera da Concesio a Brescia siamo arrivati a scuola alle 10, come ci dispiaceva......

Alessandra Micheletti

 

Era il 1985, che bei ricordi e quanta strada a piedi ho fatto in quei giorni!

Rosa Marina

 

Ricordo che abitavo a Mompiano e mi feci ospitare da una cara amica... Il tetto della casa dove abitavo in via Fontane era poco sicuro. Mi pare ancora di vedere questa casetta con i muri curvi dipinti di rosa con uccelli naif tra i canneti... Si ricordo con nostalgia quella nevicata....

Patrizia Cretti

 

Avevo 27 anni mi divertivo a fare i testa coda con la mia 500 abart a Orzinuovi in piazza c'erano veramente montagne di neve che bel divertimento.

Annamaria Staurenghi

 

Avevo 16 anni e ricordo la grande unione nel condominio nell'affrontare quell'emergenza, metri e metri di neve da spalare per avere un passaggio pedonale. Che bello!

Marzia Marzietta Pancheri

 

Una volta c'erano le stagioni, lì si che faceva freddo...

Giacomo Mensi

 

Ricordo benissimo quei giorni. Avevo 20 anni e ho visto la città con un metro di neve

Rachele Luzzago Sandrini

 

Il mio 8° compleanno, festicciola con gli amichetti a lume di candela! Il freddo e il buio della sera che arrivava e i secchi per sciogliere l'acqua che mancava...

Sara Oliari

 

Avevo 20 anni e una mitica 2 CV... che non mi ha mai mollato... Velocità di crociera 15 km orari, ma ovunque!

Enrica Pelle Pellegrini

 

Oltre ad aver spalato la neve sul luogo di lavoro in via Marsala... Prima di riuscire ad arrivarci da S. Polo nuovo con altri passeggeri si è persino spinto il pulmino che ci stava trasportando

Auro Nirvana Ferrai

 

Me la ricordo benissimo: mi svegliai alle 5 per andare a piedi a lavorare con i doposci...

Giovanna Dotti

 

I bei tempi post laurea!

Vilma Tortelli

 

Avevo 20 anni e studiavo medicina a Pavia. ...quel mattino per arrivare al l'ateneo sono partita alle ore 7 con il treno per arrivare a Pavia nel primo pomeriggio! ! Bellissimi ricordi! !

Patrizia Fornari

 

Una delle settimane più belle della mia infanzia

Laura Bigoni

 

Come non ricordare! Ore 8 a piedi da S.Polo a Corso Zanardelli per andare a lavorare alla libreria Serra Tarantola. Una avventura straordinaria. Un caro saluto a tutti i bresciani... E non solo!

Aldacarla Pasinetti

 

Ricordo una sera senza elettricità, a giocare a carte a lume di candela, e le sere successive a giocare in mezzo alla neve con gli amici, avevo 16 anni.

Eliana Elix

 

Il mercoledi ero reperibile perciò ho dormito all'ospedale dei bambini, su un lettino di fortuna. Poi fino al sabato avanti e indietro casa-lavoro perchè la macchina era bloccata in via Vittorio Emanuele dalla neve e non riuscivo a spostarla. da allora ogni giorno molto umido saltava l'impianto elettrico, povera 127!

Umbertina Campanini

 

 

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