Gmg, i pellegrini bresciani sulla via del ritorno a casa

«Ma come, è già finita?». Rientreranno in nottata i gruppi di giovani bresciani che hanno partecipato alla Gmg di Madrid. Dopo una sera passata in varie località della Spagna, come Barcellona, Saragozza e Gerona, per spezzare il viaggio, la delegazione dei 2.500 ragazzi e ragazze partiti con la Diocesi sta affrontando in queste ore l'ultima parte del lungo viaggio.
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«Ma come, è già finita?». Rientreranno in nottata i gruppi di giovani bresciani che hanno partecipato alla Gmg di Madrid. Dopo una sera passata in varie località della Spagna, come Barcellona, Saragozza e Gerona, per spezzare il viaggio, la delegazione dei 2.500 ragazzi e ragazze partiti con la Diocesi sta affrontando in queste ore l'ultima parte del lungo viaggio.

Alcuni di loro sono on the road da due settimane. Si tratta dei 250 giovani che hanno partecipato al gemellaggio con Oviedo: una truppa che, raggiunta Brescia e provincia, si ritroverà alle spalle quasi 5.000 chilometri: un lungo viaggio curato in ogni dettaglio dall'organizzazione di Brevivet. Anche coloro che hanno scelto di affrontare «solo» la tappa della Giornata Mondiale di Gioventù non scherzano in quanto a ore passate in pullman.

Il titolo di pellegrini, dunque, spetta loro di diritto. La prima domanda da fare per sondare l'umore è: «Lo rifareste?». A caldo, la maggioranza dei ragazzi risponde di sì. Indagando, si tratta di chi ha vissuto l'esperienza in stretto contatto con il proprio gruppo. Partecipando alle attività collettive, dalle catechesi alle visite in città, e riportando a casa un'approfondita conoscenza reciproca. Chi si lamenta invece per la fatica, le scarse ore di sonno, la scomodità generale. Con la Gmg si è risucchiati da un vortice, in molti stanno al centro, ma c'è inevitabilmente chi finisce alle estremità.

Nei giorni frenetici, non sempre risulta facile percepire i messaggi che vengono lanciati. La chiave di lettura che offre Elisa, del gruppo di Leno, sposta radicalmente la prospettiva: «Il senso della Gmg non sta solo in ciò che si ascolta, ma in chi si incontra. Le persone che ti ospitano e che incontri per strada: alla fine il messaggio sono anche loro. Credo che anche le parole del Papa, quando ci ha detto di non avere paura, si vivano in modo naturale in mezzo a tante persone».

Conta anche la sensazione di essere una «massa critica», di poter condividere le idee, di ritrovarsi in un unico luogo, come Cuatro Vientos a pregare e a guardare le stelle: «Mi ha fatto venire la pelle d'oca pensare che stavamo guardando tutti lo stesso cielo», confessa un'altra ragazza della città, sempre di nome Elisa.

Si ritorna a casa, dunque. Ma non finisce qui. Tra i ragazzi serpeggia il bisogno, nei prossimi giorni, di ritrovarsi per commentare quanto si è vissuto, per approfondirlo, per dare compiutezza ai giorni vissuti sotto un unico cielo.

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