Glori, i taglieri di design (unici e numerati) fatti a Castegnato
Tutto è cominciato con un mobiletto: come è successo a molti di noi, sul mercato, non ne trovava uno adatto alle sue esigenze e così Marco Simoncelli se lo è costruito da solo. Era il 2019.
Così è nato Glori, marchio creato dall’hobbista di Castegnato che oggi propone oggetti artigianali in legno, per lo più taglieri, di essenze ricercate, diventati più oggetti decorativi che supporti per tagliare cipolle o pomodori.
Simoncelli ha 42 anni e si occupa di vendite per un’azienda meccanica. Nel suo tempo libero «per divertimento, per passione per il bricolage e per chi me lo chiede», realizza taglieri personalizzati con bellissimi effetti ottici, consolle, sgabelli, piccoli mobili e giochi didattici.
E così da quel mobiletto «che faceva schifo, smontato e rifatto», è nata una curiosità e uno studio certosino dei tipi di legno e delle lavorazioni. E in quattro anni ha creato uno stile tutto suo, riconoscibilissimo.
Gli inizi
«Stavo costruendo cose diverse - racconta Simoncelli - poi un amico mi ha chiesto di un tagliere, un oggetto piccolo ma del quale le persone apprezzano la qualità. Poi ne ho realizzati alcuni per Natale da regalare agli amici». Ed ecco fatto: i prodotti sono piaciuti e, nel 2022, è stato pubblicato anche il primo post su Instagram «per vedere se il mio lavoro poteva piacere e perché un hobbista non può realizzare pezzi all’infinito, o ti apri agli altri o smetti di produrre, non puoi riempire la casa di oggetti». Da quel post è arrivata la proposta di Filippo Rabito proprietario di «The rabbit stool» di crearne qualcuno per il suo negozio di corso Cavour, in città, «e così mi sono sbizzarrito, sono migliorato e ho cambiato stile».
Il nome scelto per i suoi prodotti, «Glori», è un omaggio al paesino dell’entroterra ligure, in provincia di Imperia, che stava per morire a causa dello spopolamento e che ora, dopo l’arrivo di qualche turista che ci ha comprato la casa per le vacanze, sta rinascendo: sono arrivate anche giovani coppie, sono nati dei bimbi ed è partito il progetto «Glori the place to bene»: «Vado da quelle parti in vacanza e il progetto che mi ha conquistato».
Creatività
«Io mi definisco un dilettante con la D maiuscola: al centro del mio lavoro c’è il diletto, mi diverto e sono contento che non sia un lavoro - continua -. E difficilmente faccio due taglieri uguali».
Quello che contraddistingue i prodotti Glori è lo stile: «La parola chiave è massello - spiega il 42enne -: parto dal materiale, legno massello, appunto; parto dalle travi di diverse (anche 4 o 5) essenze. Creo effetti tridimensionali, per stupire, come scaglie appoggiate una all’altra, zig zag o illusioni di piani che escono dal legno». E da qui all’arte il passo è brevissimo: «Alcuni mi dicevano che poi non avevano il coraggio di tagliarci i cibi e li appendevano, e Filippo Rabito, un giorno, mi disse che sembravano quadri. Allora ne ho realizzato uno di grandi dimensioni che è stato appeso nel negozio di Corso Cavour».
A rendere i prodotti Glori oggetti d’arredo è anche la cura per il dettaglio: «Creo incisioni personalizzate se conosco il committente, altrimenti con il laser imprimo i testi delle canzoni che mi piacciono. Ma non solo: sul retro vengono riportati anche i nomi botanici delle essenze utilizzate e un numero seriale che registro in un database». In una parola: unicità.
«Il design mi è sempre piaciuto - continua - ma non mi sono mai visto come tale da piccolo».
La ricerca del materiale è appassionante; qualcosa si trova nelle segherie del Bresciano, altre tavole, invece, vanno ordinate on line, in tutto il mondo. Un modo per conoscere meglio i paesi e le loro interconnessioni: «Il prezzo di certi tipi di legno, infatti, dallo scoppio della guerra in Ucraina, è cresciuto molto»
Il tempo
Lo dicevamo all’inizio: Marco Simoncelli è un hobbista quindi lavora ai suoi prodotti nel tempo libero, solitamente nel fine settimana quindi per realizzare un tagliere, ad esempio ci può mettere anche tre settimane. «Il mio laboratorio è il mio garage, da quattro anni non ci parcheggio più l’auto - dice ridendo - e da una sega a mano da 20 euro oggi ho qualche attrezzo, pochi, ma necessari».
«Quella dell’hobbista per me è la dimensione giusta - dice calmo quando gli chiedo come si vede tra qualche anno -, è un divertimento che mi aiuta a rilassarmi e mi dà soddisfazione. L’apprezzamento mi stimola a continuare la ricerca ed è un modo per ampliare le conoscenze».
@I bresciani siamo noi
Brescia la forte, Brescia la ferrea: volti, persone e storie nella Leonessa d’Italia.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato