Gli studenti assembrati all'ingresso del liceo Leonardo
Da una parte il dpcm appena approvato dal Governo che non contempla la didattica a distanza per gli studenti delle superiori, con uno scontro tra Regioni, favorevoli, e ministra Azzolina, contraria, dall’altra la vita quotidiana nelle scuole, dove non mancano problemi relativi agli assembramenti nelle scuole.
La denuncia arriva dalla famiglia di uno studente del liceo scientifico Leonardo, in città e l’immagine inviata al Giornale di Brescia non potrebbe essere più eloquente: decine di studenti pigiati in attesa di raggiungere le aule. Ragazzi e ragazze indossano le mascherine, ma in queste condizioni parlare di distanziamento è impossibile.
Il liceo, frequentato da oltre 1.800 alunni, prevede la didattica a distanza per il 39% di loro. L’orario di ingresso non è scaglionato, ma è stato istituito un sistema di accesso che dovrebbe garantire il rispetto delle norme anti contagio da coronavirus, anche se non sempre ciò avviene. Una volta aperti i cancelli, alle 7.30, gli studenti attendono nel piazzale antistante l’istituto: l’invito è a non creare assembramenti, «ma nessuno controlla», raccontano dalla famiglia dello studente. I problemi maggiori sono all’interno, come si vede nella foto, anche perché «il tempo per entrare e salire le scale è limitato a soli cinque minuti», favorendo così gli assembramenti. «Siamo preoccupati, speriamo che l’istituto intervenga», aggiungono i genitori del ragazzo.
Per il dirigente scolastico, Massimo Cosentino, «il problema è nel comportamento dei ragazzi, che si ammassano e entrano tutti assieme» nei tre accessi predisposti dall’istituto. «Mi stupisce che arrivino segnalazioni dagli studenti. Spesso mi metto all’ingresso e li blocco per farli defluire in maniera disciplinata - spiega -. Hanno comunque tutti la mascherina e si tratta di un passaggio breve, vorrà dire che aumenteremo i controlli e le sanzioni disciplinari».
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