Gli ex alunni donano un giardino all'Abba-Ballini
Per fare tutto ci vuole un fiore. Resta attuale la canzone di Sergio Endrigo che nella sua semplicità sottolinea l’importanza della natura per la vita dell’uomo, un legame che le nuove generazioni stanno riscoprendo.
Su questa linea si inserisce il progetto «Abba rigenera» dell’Istituto bresciano Abba-Ballini all’interno del quale ha visto la luce la progettazione e creazione di un giardino all'interno della struttura scolastica, a cura degli alunni di un tempo. «Memoria, tutela dell’ambiente e crescita sostenibile - ha spiegato all’inaugurazione dell’area la dirigente scolastica, Elena Lazzari - sono questi capisaldi che sorreggono il nostro progetto. Questo spazio verde è frutto della collaborazione di molte realtà che hanno lavorato insieme con l’obiettivo di consegnare alle generazioni future un mondo più favorevole allo sviluppo».
L’idea di creare un giardino è quella della 5ª C dell’anno 1974: gli ex studenti hanno pensato nel 150esimo anniversario dell’Istituto di regalare uno spazio di bellezza: «Volevamo piantare 33 alberi, un per ognuno degli alunni della nostra classe, ma lo spazio non ce lo consentiva - racconta una delle ex studentesse, Miriam Zani -. Allora ne abbiamo piantati 11, un albero ogni tre di noi. Sei alberi sono sempreverde disposti a semicerchio, altri cinque all’interno regaleranno fioriture colorate;infine abbiamo deciso di collocare una panchina, sedendosi sulla quale lo sguardo può cogliere l’interezza dell’opera».
A lavorare alla progettazione del giardino è stata la classe 2ª C dell’indirizzo Amministrazione, finanza e marketing dell’Abba-Ballini: «I ragazzi hanno fatto un lavoro di ricerca - ha aggiunto la dirigente - per creare uno spazio in grado di tradurre fisicamente il messaggio desiderato e immaginato dagli ex studenti. È stato come un passaggio di consegne, nel segno della tradizione che "mette radici" e resiste al tempo».
La collaborazione tra ex allievi e studenti attuali, però, si è estesa anche a più ampio raggio, coinvolgendo anche ragazzi al di fuori della scuola: la messa a dimora degli alberi infatti è stata effettuata dall’associazione «Piantumazione Selvaggia» grazie al lavoro e all’esperienza sul campo degli studenti del Cfp «Canossa» dell’indirizzo Florovivaismo.
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