Giuseppe Romele ringrazia FdI e torna in Forza Italia
È tutto nato da una semplice battuta che celava un po’ di nostalgia. E siccome la linea del neocommissario Adriano Paroli è quella delle «porte aperte a tutti coloro che credono nei valori degli azzurri e vogliono lavorare sul territorio», quella battuta si è tradotta in passo concreto. Giuseppe Romele, da oggi e dopo una militanza di poco più di quattro anni nel partito di Giorgia Meloni, torna in Forza Italia. O, per dirla con le sue parole, «adesso che Mariastella Gelmini non c’è più, posso tornare a casa mia».
Romele, del resto, è uno dei fondatori del partito di Berlusconi: c’era nel 1994, quando gli azzurri sono nati, è stato due volte sindaco di Pisogne, nonché consigliere, assessore e vicepresidente della Provincia, per poi sedere in Lombardia tra i banchi dei consiglieri regionali, ha guidato il Comitato regionale lombardo della montagna e ha alle spalle quattro mandati in parlamento, dove è rimasto dal 2001 al 2018. È allora, nel 2018, che il rapporto con Forza Italia si è rotto, proprio sulla scia della gestione delle candidature per le Regionali. Un anno-esodo per i forzisti bresciani, quello, che hanno perso anche Margherita Peroni.
L'obiettivo
Lo chiarisce: il suo obiettivo non è fare «l’antigelminiano», ma «tornare a poter avere lo spazio per lavorare e dare un contributo al partito». Nulla da recriminare verso Fratelli d’Italia, anzi: «Nel 2018 avevo rinunciato a candidarmi. Era però chiaro che non potevo più portare il mio contributo a un partito che non lo voleva. Fratelli d’Italia mi ha aperto le porte e per questo ringrazio tutti gli amici con i quali ho condiviso questi ultimi quattro anni di attività politica. Certamente anche con loro, nell’ambito del centrodestra, avrò l’opportunità di collaborare» sottolinea.
L’elemento chiave è stata la nomina di Paroli: «Si è avviata la fase del dialogo, della collaborazione e dello spazio per chi vuole fare vita di partito. In questo contesto, ora, mi ritrovo a condividere gli stessi valori, che hanno sempre caratterizzato l’essenza del partito e che mi fanno sentire, nuovamente, a casa mia, dove i rapporti umani, in particolare l’amicizia ed il rispetto fra le persone, sono prioritari. Dall’impegno politico ho avuto molte soddisfazioni e riconoscimenti: non mi candiderò. Credo però di poter offrire ancora molto a Forza Italia, senza pretendere alcunché» conclude. La nomina di Paroli, il ritorno di Romele. Dopo l’addio del ministro Gelmini e dell’ex coordinatore provinciale Alessandro Mattinzoli, forse, in Forza Italia sta iniziando la fase del contro-esodo.
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