Giovani e pandemia: «Caro GdB, adesso parla anche di noi»
Ci si metta il cuore in pace: la maggior parte dei giovani non sono catturati dai giornali tradizionali e preferiscono accedere alle notizie da altre fonti. Da Instagram per esempio, il cui uso come fonte di news è raddoppiato dal 2018 al 2020 secondo i dati dell’ultimo Reuters Institute Digital News Report. Questo però non significa che la Gen Z - ovvero i nati tra il 1997 e il 2012 - non sia interessata ai media tout court.
Anzi, hanno idee abbastanza precise su cosa vorrebbero dagli organi di informazione e anche sui linguaggi che dovrebbero adottare per accattivarsi la loro generazione. A offrire alcuni spunti su questo tema sono le risposte all’ultima domanda aperta del sondaggio Giovani e la pandemia. In 824 hanno risposto al quesito «Cosa ti aspetti dal Giornale di Brescia?» avanzando diverse suggestioni. Le prime due richieste, entrambe con il 22%, sono l’ascolto e la diffusione delle tematiche giovanili, e l’attività di sensibilizzazione rispetto all’universo dei ragazzi.
Le dimensioni si legano: da una parte si chiede di dare voce ai giovani, coinvolgendoli, aprendosi alle loro idee e offrendo loro maggiore visibilità, dall’altra si chiede alla testata di parlare del disagio vissuto in questi mesi, dei risvolti psicologici della pandemia, e dei forti cambiamenti sociali che interessano gli under 30, come il problema del lavoro. A insistere su questi due punti sono soprattutto le ragazze (31% contro il 27% dei ragazzi) e gli studenti universitari (26%).
Segue una richiesta più generale, spinta in particolare da universitari e lavoratori (entrambi al 29% contro il 16% dei liceali), di un’informazione affidabile e più fruibile. Si vorrebbe vedere di più il GdB sui social e sul web, con una grafica più accattivante e con un linguaggio chiaro e semplificato per i lettori under 30. Si chiede anche un’informazione neutrale, indipendente e obiettiva. Ma uscendo dal perimetro puro dell’informazione, il 17% dei rispondenti vorrebbe dal GdB anche alcune iniziative particolari, come gli abbonamenti gratuiti per gli studenti e la promozione di iniziative per aiutare i giovani a recuperare una normalità perduta.
Infine, il 7% avanza proposte editoriali: sulle pagine e sul web vorrebbe leggere approfondimenti economici, sociali, culturali, articoli legati al mondo dell’istruzione ma anche a situazioni specifiche del territorio bresciano.
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