«Giovani, dovete appassionarvi all'Europa»

Il racconto di Rosa Maria Lancini, la federalista bresciana che partecipò a L’Aja alle Giornate della gioventù europea
Rosa Maria Lancini - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Rosa Maria Lancini - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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«Voi giovani dateci una mano a costruire l’ideale dell’Europa unita e pacifica». Rosa Maria Lancini legge dai suoi appunti originali, presi con diligenza quella domenica 10 ottobre 1953 a L’Aja. Sul palco della piazza olandese parlava Paul Henry Spaak, già premier belga, presidente del Movimento europeo, primo presidente dell’Assemblea della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (Ceca), uno dei padri dei Trattati di Roma del 1957 che istituirono la Comunità economica europea.

«Vogliamo fare l’Europa - disse Spaak - per donarle la prosperità degna dei tempi in cui viviamo. Ci vogliono coraggio, volontà, audacia». In quella piazza, quel giorno, migliaia di giovani arrivati da tanti Paesi testimoniarono il desiderio di girare pagina rispetto ad una storia plurisecolare di guerre e divisioni.

«Sì, io c’ero, e fu un’esperienza straordinaria», riconosce Rosa Maria. Le Giornate dei giovani europei, dal 9 all’11 ottobre 1953, convocate in contemporanea al II Congresso federalista con i principali leader. Rosa Maria, studente di giurisprudenza a Milano, aveva 22 anni. E ora, a decenni di distanza, lancia un appello ai giovani: «Appassionatevi all’Europa, come lo eravamo noi. Un singolo Stato, da solo, non conta nulla. Il nazionalismo non è più patriottismo». Il mondo «ha bisogno di una Europa unita, faro di democrazia e civiltà. Che non può restare indifferente davanti a persone che muoiono annegate in mare». 

 

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