Giorno del ricordo a Brescia: «Anche la scuola ricordi esuli e vittime delle foibe»
Ogni anno scende in strada un pezzo del quartiere giuliano-dalmata di Brescia. E si ritrova lì, in via Vittime d’Istria, Fiume e Dalmazia, davanti al cippo che ricorda il dramma degli esuli e delle Foibe. A due passi dalle proprie case costruite negli anni Cinquanta come simbolo del riscatto dopo la vita nei campi profughi, anche quest’anno si è tenuta la cerimonia a San Bartolomeo in occasione del Giorno del Ricordo, celebrato in molte città e territori d'Italia, a partire ovviamente da Trieste.
L’onere del discorso della memoria degli ultimi 75 anni è stato affidato al portavoce degli esuli bresciani, Mario Bressan: «A lungo non siamo stati considerati italiani e ancora oggi spesso non siamo riconosciuti. Dopo tante sofferenze è arrivata l’istituzione del Giorno del Ricordo, ma la responsabilità dell’oblio è anche delle scuole, che sui libri non hanno scritto la nostra Storia».
Proprio per recuperare il gap, l’attenzione è focalizzata sul rapporto con gli studenti: così lunedì all’Auditorium San Barnaba la Casa della Memoria organizza un incontro tra alunni ed esuli, perché «oggi colpisce la testimonianza diretta ed è è importante che i ragazzi sentano quelle parole», riflette il sindaco Emilio Del Bono, che poi traccia una linea con i fatti internazionali recenti in Ucraina: «È una pagina che fa riflettere ancora oggi, perché ha tanti elementi di modernità. Anche oggi c’è una brutale occupazione che annulla i diritti umani e oggi come allora per effetto di un conflitto mondiale i territori sono stati divisi».La cerimonia è stato chiusa dalla benedizione del cippo e da un applauso alla presenza dell’amministrazione, del Prefetto Maria Rosaria Laganà, della minoranza e delle Istituzioni militari.
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