Giorni della merla 2020: addio al freddo proverbiale

Perchè gli ultimi tre giorni di gennaio sono detti «della merla»? Leggete qui
Un merlo in inverno - © www.giornaledibrescia.it
Un merlo in inverno - © www.giornaledibrescia.it
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Per la tradizione gli ultimi giorni di gennaio sono i più freddi dell'anno. I cosiddetti giorni della merla. Ma quest'anno sembra che non rispetteranno l'antico adagio: già perché le massime previste nei prossimi giorni nel Bresciano oscillano tra i 2 gradi di Ponte di Legno e i 12 di Ghedi. Non certo freddo.

Le minime poi non saranno certo da ricordare (e nemmeno da abbigliamento termico) perchè vanno dal -5 della Valcamonica ai 3 di Desenzano. Certo, sono previsioni, ma la realtà non si discosterà molto.

Ecco che la credenza popolare non troverà riscontro nel 2020: negli ultimi anni le temperature più basse vengono registrate tra il 10 e il 20 gennaio. Per i prossimi tre giorni poi è previsto sul Bresciano anche cielo sereno o poco nuvoloso.

Ma perché gli ultimi tre giorni di gennaio (per alcuni gli ultimi due e il primo febbraio) sono detti «della merla»? Secondo la leggenda il merlo in origine esibiva un piumaggio candido come la neve. Gennaio regalava i suoi ultimi giorni soffusi d’un tepore primaverile e il merlo lo sbeffeggiava a cinguettii sarcastici per il fatto che l’inverno stava finendo senza che ci fosse stato il grande gelo. Gennaio s’arrabbiò e decise di raggelare tutto per tre giorni. E così il merlo bianco non trovò di meglio che rifugiarsi in un camino  e ne uscì tutto nero, colore che gli rimase impresso per sempre. 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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