Giornate Fai, i bresciani rispondono al richiamo della bellezza
Successo per la prima delle giornate di primavera del Fai, il Fondo Ambiente Italiano, che questo weekend tra città e provincia ha aperto venticinque scrigni ricchi di arte e di storia. A Brescia tanto afflusso di persone fin dalla mattina in Broletto, dove nel sottotetto sono stati mostrati gli affreschi di quello che era il grande salone del Consiglio di Credenza, e dove alcuni studiosi hanno riconosciuto la mano di Gentile da Fabriano.
Aperti poi i palazzi Sorlini in via delle Grazie, Legnazzi in vicolo S. Paolo e Arici Mazzola di Corso Martiri della Libertà, ma anche il gioiello Cinquecentesco di Palazzo Martin già Monti della Corte in via Cavour, sorto a ridosso di quelle che erano le mura venete della città e che oggi conserva uno dei rari giardini che sorgono nella zona degli Spalti.
Una visita, questa riservata, ai soci del Fai, e andata sold out in pochissimo tempo: turni da 15 persone ogni mezz’ora dalle 10 alle 17, un saldo di quasi 250 persone che hanno potuto visitare gli spazi della residenza privata aperta agli amanti della cultura, della storia e dell’arte.
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