Giornate Fai di autunno: tesori nascosti da riscoprire

Il 16 e 17 ottobre le visite in sicurezza tra Brescia, Botticino, Desenzano e Capriolo
Il Museo del marmo,  esposizione a Botticino -  © www.giornaledibrescia.it
Il Museo del marmo, esposizione a Botticino - © www.giornaledibrescia.it
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Tornare a disvelare i tesori nascosti, o non abitualmente accessibili, del nostro territorio si può, anche in tempo di pandemia. Così, dopo il successo delle Giornate Fai di primavera a maggio, le Giornate Fai d’autunno, in programma sabato 16 e domenica 17 ottobre, vogliono dimostrare ancora una volta che il desiderio di ritorno alla fruizione del nostro patrimonio culturale può convivere con le norme sanitarie. E che di bellezza c’è bisogno, ora più che mai.

Obbligo di prenotazione

Per avere la certezza di un posto riservato durante le Giornate, è necessario prenotare la visita sul sito www.giornatefai.it, scegliere il giorno e l’orario (per lo più compreso tra le 10 e le 18) tra quelli disponibili e versare il contributo (non obbligatorio, ma importante per sostenere la mission della Fondazione) in favore del Fai. Le prenotazioni sono già aperte fino a esaurimento posti. 

Serve il Green pass

L’accesso sarà possibile solo per le persone in possesso del Green pass (non obbligatorio per i bambini sotto i 12 anni e per i soggetti esenti in base a idonea certificazione medica). Durante le visite, organizzate in piccoli gruppi, sarà necessario rispettare tutte le norme di sicurezza contenute nei cartelli informativi, a partire dal distanziamento. È obbligatorio indossare la propria mascherina durante l’intera durata della visita, disinfettare le mani con gli appositi gel situati all’ingresso ed attenersi in generale alle indicazioni date dal personale volontario.

Caserma e Poste

Caserma Goito - Foto Fai
Caserma Goito - Foto Fai
Il cartellone delle visite autunnali è stato presentato alla Caserma Goito (proprio uno dei luoghi che eccezionalmente schiuderanno le loro porte, per il quale è intervenuto il tenente colonnello Gaetano Piraino, perché «ricorre quest’anno il 100° anniversario del Milite ignoto. Da qui è nato questo "link con l’Esercito, declinato anche in altre analoghe aperture a Botticino e sul Garda.

Tre gli edifici visitabili in città, dove saranno «in pista» più di cento volontari della Delegazione di Brescia. Oltre alla Caserma Goito, che ingloba chiostri e locali dell’antico convento agostiniano di Sant’Eufemia, incontriamo il museo-bunker della Breda di via Lunga che rievoca le tragiche vicende della Seconda Guerra Mondiale e la storia di un’importante azienda metalmeccanica bresciana.

Museo della Breda - Foto Fai
Museo della Breda - Foto Fai
Riflettori accesi sul Palazzo delle Poste di piazza Vittoria, nato per volontà del regime fascista sulle macerie del preesistente quartiere delle Pescherie e ricostruito da Marcello Piacentini, con accesso al salone superiore per un vista scenografica sulla piazza stessa.

Marmo e pietre

Hanno come filo conduttore il marmo e le pietre, le suggestive architetture di Botticino che nel loro ventaglio comprendono la chiesa di San Faustino al Monte (tra le cui opere di pregio spicca la bizantineggiante «Madonna con Bambino tra San Faustino e Giovita»), dove sabato 16 si terrà tra l’altro uno speciale trekking ad anello, a cura della Pro loco; il Palazzo Martinoni Mazzola, antica dimora nobiliare la cui galleria densa di cimeli consentirà di scoprire la figura di Sant'Arcangelo Tadini e delle sue Suore Operaie; e poi il Museo del Marmo e la Cava Lombarda Marmi (che ha tra l’altro fornito materia per la costruzione dell’Altare della Patria a Roma). Quale migliore occasione, se si vuole fare una capatina sul Garda, per scoprire l’Idroscalo di Desenzano? Il sito, storica sede di reparti idrovolanti della Grande Guerra e del velivolo «Alcyone» di Gabriele D'Annunzio, si sviluppa su una superficie di circa 38mila metri quadrati in parte allestita con hangar risalenti agli Anni '20 e '30, strutture abitative e una villa di inizio '900 con annesso parco prospiciente il lago.

Franciacorta

Capriolo, chiesa parrocchiale di San Giorgio - Foto Fai
Capriolo, chiesa parrocchiale di San Giorgio - Foto Fai
Molto ricca la proposta dei beni aperti dal Gruppo Fai Sebino e Franciacorta: a Capriolo, «terra di confine», con un centro storico dal sapore medievale, si visita la solenne parrocchiale di San Giorgio, di fondazione tardo cinquecentesca, che custodisce grandi capolavori, tra cui la Resurrezione di Cristo del 1525, opera giovanile di Girolamo Romanino; il Palazzo Lantieri de’ Paratico Pelizzari, con la particolare meridiana catottrica ed il castello-convento e la chiesa di Santa Maria degli Angeli, che si erge in cima al colle su cinque livelli. Scendendo a largo Ochi, ci s’imbatte nel monumentale fregio dedicato alla viticoltura opera dello scultore Federico Severino. Le Giornate autunnali prevedono anche aperture collaterali (per i dettagli consultare il sito www.giornatefai.it).

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